Politica
22 Luglio 2014
Se n’è parlato con il viceministro Pistelli e il responsabile esteri del Pd regionale Zacchiroli

L’Europa degli stati sovrani di tutto ma padroni di niente

di Redazione | 3 min

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unnameddi Marcello Celeghini

Un‘Europa più europea per vincere le sfide sullo scacchiere mondiale. Questo è stato il filo conduttore che ha animato, nonostante la serata di pioggia, il dibattito che si è svolto alla festa provinciale del Pd Democratika, dal titolo “Le nuove frontiere dell’Europa” , a cui hanno partecipato il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli e il responsabile Esteri Pd-Er e consigliere comunale a Bologna Benedetto Zacchiroli. I temi trattati hanno toccato quasi tutte le questioni di politica estera attualmente rilevanti e gli invitati hanno dato la loro visione di come deve essere rilanciato il Progetto Europa.

Oggi l’Europa appare come una cosa lontana che sa solo dare ordini e i suoi continui diktat spesso penalizzano le peculiarità nazionali di ogni membro. Questo è il quadro che emerge dal sentire comune in questi ultimi anni di euroscetticismo. Nonostante ciò da fuori l’Unione Europea è guardata con ammirazione e ancora molti stati vorrebbero entrare a farne parte. “L’Europa attualmente è poco sexy- interviene il viceministro Pistelli- si fatica a capirla e ad assimilarla. Non si deve dimenticare che questa creatura, nata quasi sessant’anni fa, ha già consentito a tre generazioni di europei di evitare la guerra, di circolare liberamente. Noi a Parigi e a Berlino andiamo in vacanza o per lavoro non per andare a farci la guerra come invece era per i nostri nonni. L’Europa è una delle più grandi conquiste nella storia dai Sumeri a noi. Ovvio- continua Lapo Pistelli- che quando si sta bene si da tutto per scontato, ma non dimentichiamo che ad appena due ore e mezza di volo da noi c’è la guerra. Quindi è vero che l’Europa deve cambiare ma attenzione non gettare il bambino con l’acqua sporca. Gli stati nazionali oggi si sentono sovrani di tutto ma in realtà sono padroni di niente, proprio perché la competizione con gli altri colossi mondiali li schiaccia. In una sfida globale bisogna allargare la sovranità”.

Benedetto Zacchiroli vuole invece un‘Europa con un’impronta più ‘renziana’. “Quando dico che voglio un’Europa più renziana dico che voglio istituzioni europee in mezzo ai propri cittadini e non, come sono, ora entità lontane e astratte. Abbiamo bisogno di una sorta di sindaco d’Europa che sia facilmente riconosciuto dai cittadini come un loro diretto rappresentante. Una grande responsabilità in questo senso- spiega Zacchiroli- ce l’hanno anche gli amministratori locali; anche i sindaci di città come Ferrara e Bologna devono pensare da europei nei loro territori e devono svolgere il proprio compito in un’ottica europea”.

Tanti sono ancora gli stati per ora extracomunitari che guardano con interesse all’entrata nell’Unione Europea. “Il pezzetto di Europa che manca e che speriamo di assimilare al più presto- rivela il viceministro Pistelli- sono i paesi balcanici occidentali. Ancora aperta rimane la questione della Turchia, chiunque sia stato ad Istambul o Ankara sa benissimo che li pensano europeo. Ma pensiamo, ad esempio, anche alle repubbliche caucasiche, la Georgia e l’Armenia, anche loro sono europee. Giasone oggi andrebbe in quelle repubbliche alla ricerca del vello d’oro, questa è la nostra cultura”. Piccolo accenno anche alla drammatica situazione nella Striscia di Gaza. “Chi ci accusa di temporeggiare e di non fare nulla sbaglia.- sottolinea Lapo Pistelli- La nostra diplomazia sta lavorando per una tregua, nei mesi scorsi sono stati commessi degli errori diplomatici di non poco conto da parte di molti paesi, per questo si è giunti allo scontro”.

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