Eventi e cultura
21 Luglio 2014
La storia dello ska italiano al montagnone. Gli artisti: "Pubblico ferrarese attento e casinista quanto basta"

Gli Statuto, ska sociale in nome di Federico

di Redazione | 4 min

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di Elisa Fornasini

Travolgenti, sfrontati, scatenati ma anche divertenti e impegnati. Questi sono gli Statuto, la band torinese che ha segnato la storia dello ska italiano, che nel loro tour estivo hanno fatto tappa a Ferrara ieri sera per chiudere con successo il Reload Music Festival, la grande manifestazione musicale che da mercoledì 2 a domenica 20 luglio ha proposto live per tutti i gusti: dal pop al rock, dall’elettronica al funk, dall’alternative all’indie per chiudere alla grande con una serata tutta dedicata allo ska.

Un’occasione unica per ricaricare le batterie e per scatenarsi in quello che voleva essere “un giorno di festa”, come il titolo dell’ultimo cd della band torinese uscito nell’aprile dello scorso anno per festeggiare i primi 30 anni di attività, anni in cui è stata fonte di ispirazione per tutto il mondo ska italiano. Gli Statuto, nati nel 1983 prendendo il nome dalla piazza dove si ritrovano i mods a Torino, infatti, sono stati i primi in assoluto in Italia a suonare ska e con testi in italiano, pubblicando il primo cd “Vacanze” nel 1988 per la Toast rec. Il primo di una lunga serie dato che, durante questo trentennale di intensa attività dal vivo con una media di 100 concerti live all’anno, sono arrivati ad incidere ben 15 album in cui risuona il loro immutato ma non per questo mai evoluto stile mod.

Un pezzo di storia che ha richiamato i giovani ferraresi al cosiddetto ‘montagnone’ in viale Alfonso I d’Este, pronti a ballare sulle note della storica band che ha fatto dello ska il proprio marchio di fabbrica e del mod la propria filosofia di vita per vivere in un sistema senza subirne l’omologazione. A subire il fascino del ‘modernismo’ è stato il pubblico tipicamente da stadio, anche se non quello delle grandi occasioni, che tra balli, cori e fumogeni ha seguito in maniera attenta e divertita un’ora e mezza di concerto live.

Sul palco il cantante Oscar Giammarinaro (Oskar), Giovanni Deidda (Naska) alla batteria, Ennio Piovesani (Teen Mod) al basso e Alex Loggia (Bumba) alla chitarra hanno proposto i loro brani immediati, sfrontati, ironici, umili, con una musica che non si limita solo allo ska ma passa anche per il soul e il beat. Tutto all’insegna dell’impegno sociale. Il concerto, infatti, si è aperto con un messaggio di solidarietà alla famiglia Aldrovandi, definendo la morte di Federico “una vergognosa storia”, e con l’appoggio alla campagna #ViaLaDivisa per “chiedere giustizia a tutte le vittime di Stato”. Una tematica non nuova per gli Statuto: “Proprio nell’anniversario dell’assassinio di Carlo Giuliani – annuncia al microfono Oskar – dedichiamo la canzone ‘È già domenica’, scritta per Gabriele Sandri, a tutte le vittime morte per mano dello Stato e alle loro famiglie”.

L’impegno sociale continua anche sul campo da calcio. Il quartetto si definisce “schierato contro la tessera del tifoso perché è una legge incostituzionale (come si evince dai testi di “Intercity firm” e “Ragazzo ultras”, ndr) e contro il calcio moderno basato sugli sponsor e sulla fama dei giocatori”, un bisogno di ritornare ai valori dello sport più famoso del mondo ben espresso in “Controcalcio”. I testi che trattano tematiche sociali proseguono anche sul piano politico (con la canzone “Ci pensa Fonzie” dedicata a Matteo Renzi, definito “un premier eletto ma non nominato di cui non ci fidiamo”), sulla crisi economica (il brano “Un giorno di festa” è ispirato alla mancanza di occupazione), sugli scontri in Palestina (questa volta il pezzo “Vattene sceriffo” è stato rivolto al genocidio del popolo palestinese) e sulla vita proletaria (con la canzone “In fabbrica” scritta dai Gang contro i figli di papà). “Siamo sulla strada da 31 anni – afferma a questo proposito il cantante a nome di tutta la band – e siamo fieri di quello che facciamo e della nostra appartenenza proletaria”.

In scaletta anche Rabbia & stile, I campioni siamo noi, Sabato non è l’unica notte, Rudy playboy, Solo tu, Chi è ribelle non cambia mai, Grande, Pedalando elegante, Facci un gol, Sole mare, Ghetto, Qui non c’è il mare per concludere con “Piera” in versione corale del pubblico e con “Abbiamo vinto il festival di Sanremo” che nel 1992 si è piazzata proprio in finale della famosa manifestazione canora .

A chiudere la settima edizione del Reload, quindi, è stata una musica coinvolgente in un’atmosfera intima. “Dopo la grande accoglienza di ieri a Napoli – dichiarano gli artisti a fine concerto – abbiamo trovato il pubblico di Ferrara attento e casinista al punto giusto. È stato un piacere suonare immersi nel verde della città estense e siamo già pronti per la prossima tappa in direzione Roma: il prossimo concerto sarà il 26 luglio a Ciampino”.

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