Cronaca
17 Luglio 2014
In commissione gli amministratori unici delle società Holding Ferrara Servizi, Afm, Amsef e Sipro

Partecipate, tre novità e una conferma

di Redazione | 4 min

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Francesco Badia e Massimo Buriani

Francesco Badia e Massimo Buriani

Tre novità e una conferma. Sono gli amministratori unici delle partecipate Holding Ferrara Servizi, Afm, Amsef e Sipro, che si sono presentati ieri pomeriggio alla Commissione di controllo sui servizi pubblici presieduta dal pentastellato Federico Balboni: poche ore prima (i nomi erano già stati svelati a inizio luglio da Estense.com) erano stati nominati dalla giunta, dopodiché hanno personalmente presentato il proprio curriculum.

Massimo Buriani, laureato in Scienze politiche, ha una lunga carriera nella cooperazione: iniziò a lavorare come segretario della Fim-Cisl (1982-85), per andare quindi a presiedere e dirigere la cooperativa edificatrice Castello (1988-1993), a far parte della commissione amministratrice dell’allora Amiu (1990-93), a coordinare le cooperative del settore servizi in Legacoop (1991-93), a dirigere il Gruppo Consorzio Pescatori di Goro (1993-2001), a ricoprire l’incarico di direttore commerciale Italia e responsabile pianificazione e controllo alla Cercom, industria ceramica del gruppo Coop Costruttori (2001-2005), a presiedere il Cda dell’agenzia Unipol di Ferrara (2005-2007) e quindi il Cda della coop Cidas (2005-2008), ad amministrare il consorzio In Rete Spa (2008-2010). Dopodiché è tornato a lavorare al Consorzio Pescatori, prima di essere nominato alle Farmacie.

“Speriamo che riesca ad aumentare l’utile: 70mila euro sono pochi” gli ha augurato la commissaria Paola Peruffo (Forza Italia), di professione farmacista, la quale ha anche notato la mancanza di esperienza di Buriani nel settore. “In tutti i lavori che ho svolto all’inizio non avevo esperienza – ha risposto lui –: ho maturato capacità gestionale, di indirizzo, di controllo e di organizzazione che impiegherò anche stavolta, entro il mandato che il Comune mi ha conferito”.

Nel caso di Sipro, di cui il Comune di Ferrara è socio per il 45% circa, non si è trattato di nominare un amministratore unico, bensì un presidente di Cda. La persona individuata è Caterina Brancaleoni, per la quale sarà un ritorno, visto che ne fu direttore dal 2002 al 2009. “Ho conseguito un master in Relazioni internazionali alla Johns Hopkins di Bologna – ha spiegato ai commissari –, in seguito ho iniziato a lavorare seguendo, su incarico della Regione, i programmi di sviluppo nell’Est Europa dopo la caduta del Mura, passando quindi a lavorare per il Ministero dell’Economia, per il quale avevo il compito di valutare gli investimenti pubblici”. Dopo il precedente incarico in Sipro era tornata in Regione, nel nucleo di valutazione degli investimenti pubblici.

“Lascerà questo incarico?” le ha chiesto il commissario leghista Giovanni Cavicchi, ottenendo risposta negativa. Cavicchi le ha dunque chiesto se anche il suo emolumento sarà dimezzato in considerazione del fatto che a Sipro lavorerà part time: il sindaco Tagliani è intervenuto per rispondere che il compenso di Brancaleoni sarà inferiore a quello del suo predecessore Gianluca Vitarelli, che a sua volta lavorava part time.

Paolo Panizza, amministratore unico dell’Amsef laureato in Scienze politiche con una carriera cominciata nel settore della Pedagogia, tra il 2004 e il 2009 anche capogruppo democratica in Provincia, rappresenta l’unica conferma.

Il più giovane è Francesco Badia, che amministrerà la Holding Ferrara Servizi. “Mi sono laureato in Economia delle amministrazioni pubbliche nel 2001 – ha raccontato – dopodiché ho svolto un dottorato e sono quindi stato assegnista di ricerca, studiando il sistema di controllo dei servizi pubblici. Tra il 2010 e il 2012 sono stato ricercatore a tempo determinato, mentre ora mantengo un insegnamento di Economia delle aziende culturali”.

Il capogruppo forzista Vittorio Anselmi, premettendo di non avere questioni personali nei confronti degli amministratori, ha segnalato che la loro nomina “fa parte di un disegno del potere politico che comprende anche le partecipate. Tutto legittimo, ma avremmo avuto piacere di veder premiata la trasversalità: oggi c’è trasparenza, ma il sistema non è cambiato, è quello degli anni scorsi. E poi, perché l’amministrazione non si libera dei servizi funerari?”. “Non possiamo considerare l’aver avuto una tessera di partito qualcosa che segna drammaticamente la vita di una persona – ha risposto, tra il serio e il faceto, il capogruppo democratico Luigi Vitellio –: non può essere ostativa al mettere in campo la propria professionalità”. Francesco Rendine (Giustizia, onore e libertà) ha segnalato che “alcune aziende hanno un costo di gestione e mantenimento che supera quello della loro mission: mi riferisco a Sipro”.

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