Di Patrizia Moretti pensa sia una “squallida donna, laida e m*****”. Di Federico, un “energumeno” e tutt’altro che un santo, “cacciato di casa” dalla madre. E alla fine propone una colletta per aiutare i poliziotti. È il contenuto di un post pubblico su facebook, scritto da un ferrarese all’indomani della notizia del sequestro dei beni dei poliziotti condannati ordinato dalla corte dei Conti.
“Lo stato sequestra parte dello stipendio a quei poliziotti – scrive il ferrarese – che sono stati coinvolti nella più triste vicenda di Ferrara dal dopoguerra ad oggi. Ovvero il famigerato caso Aldrovandi. Bene. Io proporrei una raccolta fondi per questi poliziotti”. Questo, a suo modo di vedere, perché “Fondamentalmente hanno già pagato e la mamma di quell’energumeno avrebbe dovuto rifiutare ogni tipo di risarcimento avendo già ottenuto giustizia per quel santo (???) di suo figlio. Squallida donna. Laida e m*****. Ammazzassero uno dei miei figli i soldi sarebbero il mio ultimo problema. Vorrei giustizia e basta”. E di seguito, rispondendo a un commento, aggiunge: “qualcuno chieda a sua madre dove viveva il ragazzo visto che lei lo aveva cacciato di casa..”.
Si tratta solo dell’ultima serie di offese portate all’indirizzo di Patrizia Moretti. Le prime, quelle che fecero più scalpore, arrivarono direttamente da uno dei poliziotti condannati per la morte di suo figlio, Paolo Forlani. L’agente, dopo la condanna in Cassazione, scrisse “Che faccia da culo che aveva sul tg… una falsa e ipocrita… spero che i soldi che ha avuto ingiustamente (il risarcimento da parte dello Stato, ndr) possa non goderseli come vorrebbe… adesso non sto più zitto dico quello che penso e scarico la rabbia di sette anni di ingiustizie…”. Quelle parole comparvero sulla pagina facebook di Prima Difesa Due, associazione che si era incaricata di pagare le spese legali ai quattro poliziotti. La presidente dell’associazione e amministratrice del gruppo, Simona Cenni, aveva aperto la discussione: “Avete sentito la mamma di Aldrovandi… fermate questo scempio per dio… vuole che i 4 poliziotti vadano in carcere… io sono una bestiaaaaa”. Nella sequele di commenti si inserì anche un utente con account Sergio Bandoli, che arrivò a scrivere : “La “madre” se avesse saputo fare la madre, non avrebbe allevato un “cucciolo di maiale”, ma un uomo!”. Per tutti e tre è in corso un processo per diffamazione.
È rimasta anonima invece la signora “Luisa”, mittente di una lettera spedita alla Moretti lo scorso marzo, nella quale, a nome della “brave mamme” della “Ferrara bene”, definiva la madre del ragazzo una “donnetta”, che lucra sulla morte del figlio e che meriterebbe un processo a suo carico per come perseguita coloro che a suo dire hanno inveito contro Federico.