Prosegue l’allerta gialla per temporali nel Ferrarese
La Protezione Civile dell'Emilia-Romagna ha infatti emanato un nuovo bollettino valido dalla mezzanotte di domenica 5 a quella di lunedì 6 maggio per tutto il Ferrarese
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A Firenze si è scritta una pagina memorabile di ginnastica artistica ferrarese: la Palestra Ginnastica Ferrara, partita da outsider nella finalissima a otto squadre, ha conquistato il titolo tricolore con una gara impeccabile
Durante la mattinata di sabato 3 maggio, nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Ravenna, i carabinieri di Porto Garibaldi, in collaborazione con il Norm di Ravenna, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Ferrara
"Energie rinnovabili, Ferrara protagonista in regione, ma occorre tutelare agricoltura e territorio". Con questa battuta Paolo Calvano, capogruppo Pd nell'Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna parla degli esiti della Commissione ambiente
Un biciclettata in via Pomposa per sensibilizzare i ferraresi su mobilità e sicurezza stradale. È quella organizzato ieri (sabato 3 maggio) mattina da Caldirolo Libera, Koesione 22, Fiab, Forum Ferrara Partecipata e Co-Housing San Giorgio
Una “donnetta”, che lucra sulla morte del figlio e che meriterebbe un processo a suo carico per come perseguita coloro che a suo dire hanno inveito contro Federico. È la lettera, inviata da tale “Luisa” a nome della “brave mamme” della “Ferrara bene”, fatta recapitare a Patrizia Moretti. La rende nota attraverso facebook Stefano Aldrovandi, il fratello minore del ragazzo morto nella colluttazione con i poliziotti.
La lettera, che vale la pena pubblicare per far capire a che bassezza si può spingere l’animo umano, inizia con un “Povera, povera donna, incompresa, inconsolabile nel suo grande dolore”. La “povera donna” è la Moretti, alla quale Luisa chiede se “non credi che sarebbe opportuno aprire un processo a tuo carico? In tutto questo baillamme, la più colpevole sei tu che non hai saputo educare tuo figlio”. E ancora: “qualcosa non ha funzionato nella tua famiglia… continui a perseguitare quegli uomini che secondo te, hanno inveito così fortemente contro questo povero ragazzo… bravi i suoi amici, pure loro drogati…”.
A rimarcare la differenza tra la “povera donna” e chi scrive, poi, Luisa fa sapere di essersi “premurata di telefonare ai miei amici e parenti di Milano e Roma, per dire che Ferrara Bene, la pensa in modo diverso e sa che donna sei… hai scritto persino a Renzi, con tutti i problemi gravi dell’Italia figurati se pensa a una donnetta di provincia come te”.
Le ingiurie scendono poi sull’aspetto fisico. “Ti ho vista 3 anni fa, eri sulla bicicletta sorridente e allegra. Ho guardato quella pazza capigliatura, non adatta ad una donna in perenne lutto… ti nascondi dietro l’immagine di tuo figlio per lucrare denaro… ora molti ti accontentano per toglierti di mezzo, perché ormai hai stancato tutti”. Non manca un accenno alla manifestazione #vialadivisa dello scorso 15 febbraio, “un carro di carnevale, è stato terribile, hai sfruttato una carnevalata per porre l’accento su tuo figlio! Al seguito c’era una folla di scalmanati, ragazzi delle brutte curve degli stadi”.
Luisa invece, e con lei le “mamme buone e brave che abbiamo saputo crescere bene i nostri figli, ci rivolgeremo al nuovo prefetto per esprimere la nostra opinione. Ci rivolgeremo pure al vescovo per dire che c’è una donna dall’animo vendicativo che non conosce il perdono, gli chiederemo di pregare per te. Spero che tu rinsavisca… ti auguro di diventare buona”.
Alla lettera postata sul suo profilo, Stefano Aldrovandi aggiunge una propria postilla, per dire che “sono fiero, orgoglioso e felice di avere una mamma così, sotto ogni aspetto (capelli compresi), non poteva capitarmi una mamma migliore. Se Federico non fosse stato ucciso da 4 poveri perseguitati la penserebbe esattamente come me. E sono anche fiero degli amici di mio fratello, persone splendide dotate di onore e rispetto per l’amicizia e la giustizia. E un ringraziamento va alle brutte curve degli stadi che hanno dimostrato una sensibilità alla vita maggiore di quelle (spero poche) “mamme buone e brave” incancrenite nella loro ignoranza”.
Sempre su facebook, il padre Lino si limita a scrivere che “alla cattiveria, all’ignoranza, alla malafede, e alle menti criminali, non c’è mai limite”.
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