Bondeno
18 Maggio 2014
Accuse ai suoi avversari: "Condividono il fallimento di un progetto di sviluppo"

Campi: “Vi spiego perché siamo civici”

di Redazione | 4 min

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“Siamo nati all’inizio di quest’anno dall’omonima associazione culturale già attiva alla fine del 2008 e che ha prodotto una serie di iniziative in diversi ambiti disciplinari – spiega -. Non abbiamo partecipato con il nostro logo a sponsorizzare nessuna manifestazione, perché a noi premeva definire , forse con un po’ di presunzione, i punti fondanti del nostro Movimento di opinione e le basi della nostra identità culturale. Gli ‘strumenti’ sono riassumibili nella trasversalità interculturale e non ideologica, il vero valore della partecipazione, e soprattutto il rifiuto di leggere la nostra realtà con le lenti deformanti del conformismo dilagante e dell’omologazione, tutti prerequisiti di metodo, e non solo, che risultano – sostiene Campi – davvero più convincenti se si rapportano alla consapevolezza sempre più profonda nell’opinione di molti della crisi irreversibile delle ideologie e della crisi della identità e della credibilità dei partiti”.

Per Campi “la credibilità dei partiti o raggruppamenti tradizionali ha raggiunto il minimo storico non sono a livello nazionale” e così spiega quali sono secondo lui i punti deboli dei suoi avversari: “A livello della nostra realtà locale le forze politiche hanno la gravissima responsabilità di condividere, in proporzioni diverse ma pur sempre gravi, il fallimento di un progetto di sviluppo, ammesso che mai ci sia stato un progetto, per Bondeno e per la nostra comunità. Dal dopoguerra ad oggi – spiega Campi – hanno ‘incassato’ una serie di dismissioni di aree produttive industriali o artigianali o di altro genere, di fallimenti imprenditoriali di proporzioni anche notevoli che non sono mai state assorbiti e che si sono tradotti in una serie interrotta di avvilenti débâcle che hanno impoverito il nostro territorio forse irrimediabilmente. Dall’ex teatro all’ex pandurara, dall’ex Fbm all’ ex Berzoini, per arrivare in tempi più recenti all’ ex Borselli all’ex Zuccherificio, e, dulcis in fundo, all’ ex Centro Fiera, che tante speranze aveva suscitato e che ora non c’è più: nessuno osa parlarne, anzi destra e sinistra se ne guardano bene dal farlo. Ad ogni campagna elettorale – accusa –  vengono presentati gli specchietti per le allodole, ora il famoso Progetto d’area delle Valli Modenesi che per incanto aveva incluso anche il Comune di Bondeno ( nessuno sa manco cosa sia e non lo sa nemmeno chi l’ha proposto e chi l’ha votato), ora il famoso scalo ferroviario di Bondeno, che tante aspettative aveva creato e che ora altro non è che un ricovero di vecchie locomotive e vagoni in disuso e in completo stato di abbandono (ricordate i fiumi di parole riversate sulla stampa e sulle bocche dei pappagalli del tempo che fu), ora il passante ferroviario che doveva collegare per il trasporto merci la linea Ferrara-Ravenna con la linea Ferrara-Suzzara (oggi abbandonato ed è un vero lago)”.

Ma campi non esaurisce qui il suo elenco di promesse non mantenute: “L’unico specchietto delle allodole che resiste anche in questa campagna elettorale, vero festival della ipocrisia e del trasformismo è il famoso asse viario della Cispadana, interrotto a Sant’Agostino perché si è pensato di verificare se non sia più opportuno trasformarlo in un asse autostradale”. Una situazione che per Campi “si è tradotta in un drammatico isolamento di Bondeno che vive in uno stato di precarietà e di marginalità che la crisi attuale rende più problematico con il calo demografico inesorabile, con una caduta terrificante del reddito medio pro capite, con indici decisamente negativi sulla disoccupazione e sulla mortalità delle imprese, nonostante il nostro tessuto produttivo abbia faticosamente retto ai morsi di una crisi devastante. Noi siamo dell’avviso che siano molto forti le energie e le potenzialità della nostra realtà e che su queste occorra fare leva per creare significative inversioni di tendenza”.

L’attacco infine ai suoi avversari nella prossima tornata elettorale: “Sia Nardini, uomo del vecchio apparato, sia Fabbri, che si è circondato di apparati non certo giovani, si vantano di proporre soluzioni tali che garantirebbero loro di governare i processi di cambiamenti in corso: ma volgiamo scherzare? – si chiede Campi -. Per la sanità da una parte e dall’altra si vende la famosa Casa delle Salute , prima come una valida alternativa al Punto di Primo Intervento, ora come una provvidenziale applicazione di modelli anglosassoni, che alcuni Regioni respingono e su cui arriva il forte scetticismo della stessa associazione dei medici di famiglia, chiamati a costituire la cosiddetta medicina di comunità. I tentativi dell’amministrazione attuale di riconvertire l’area dell’ex Zuccherificio con insediamenti produttivi di notevoli dimensioni sono andati incontro a fortissime delusioni e si sono rivelati fallimentari – accusa ancora Campi – Si può allora parlare della loro capacità di governare i processi di cambiamenti in atto? crediamo proprio di no e la ragione è questa: non vogliono invitare i nostri concittadini ad essere i protagonisti di un cambiamento o di un nuovo modo di fare politica, ma ci considerano destinatari di scelte e di decisioni già prese altrove e chissà dove”.

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