Copparo
18 Aprile 2014
Forse di matrice dolosa l'incendio che ha colpito un'ex azienda di Sabbioncello San Vittore. Indagano i carabinieri

A fuoco allevamento dismesso di visoni

di Redazione | 2 min

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Immagine d'archivio

Immagine d’archivio

Sabbioncello San Vittore. Potrebbe essersi trattato di un blitz animalista “tardivo” quello che ha scatenato ieri un incendio nell’ex allevamento di visoni a Sabbioncello San Vittore. E’ ancora presto per averne assoluta certezza, ma dai primi elementi raccolti sembra che le cause del rogo siano da ricondurre a una matrice dolosa.

Le fiamme hanno avuto origine all’interno dell’allevamento ormai dismesso e una volta propagate hanno richiesto un lungo intervento prima di poterle spegnere. L’allarme è scattato attorno alle ore 17 e sul posto si sono portate squadre dei vigili del fuoco di Ferrara e del distaccamento volontari di Copparo, che sono rientrati dalle operazioni solo verso le 20 dopo aver cercato di limitare il più possibile i danni allo stabile.

Sul posto anche i carabinieri di Copparo per i rilievi. L’ipotesi più accreditata in base agli elementi raccolti è quella che ignoti abbiano dato fuoco alle gabbie che un tempo contenevano i visoni da pelliccia. Si tratta di circa duemila gabbie.

Non sarebbe la prima volta che l’ormai ex allevamento viene preso di mira da animalisti. Era accaduto nel gennaio del 2007, quando l’allevamento di Mario Zanella era ancora in attività. Nella notte tra il 25 e il 26 gennaio di quell’anno ignoti avevano aperto le gabbie facendo scappare altrettanti animali, molti dei quali recuperati poi dallo stesso proprietario e dalla polizia provinciale che si era occupata del recupero dei visoni con i propri coadiutori. Un blitz molto simile a quello avvenuto nell’ottobre del 2003, quando vennero liberati nell’allevamento di Valerio Mezzetti a Jolanda di Savoia circa seimila visoni, in buona parte ritrovati morti o investiti dalle auto.

Quello di ieri più che un blitz animalista sembra però essere un atto di vandalismo vero e proprio, che se confermato avrebbe ben poco a che fare con le battaglie, pur discutibili e con metodi illegali, per la liberazione degli animali. Un gesto che, oltre a rappresentare un grave reato, risulterebbe peraltro gratuito, visto che, come detto, l’allevamento risulta da tempo dismesso. Sulla vicenda stanno comunque indagando i carabinieri, che cercheranno di fare luce sull’episodio e accertare eventuali responsabilità.

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