Cronaca
20 Marzo 2014
Il software permetterà a persone con problemi di udito di contattare la polizia senza ricorrere al telefono

Il soccorso è più accessibile grazie all’app Sos Sordi

di Ruggero Veronese | 3 min

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Da sx: Andrea Andreotti, Orazio D'Anna e Giulia Martucci

Da sx: Andrea Andreotti, Orazio D’Anna e Giulia Martucci

Un supporto tecnologico per facilitare la comunicazione tra forze dell’ordine e persone con problemi di udito, spesso in difficoltà nel momento in cui si trovano costrette a chiedere aiuto in situazioni di emergenza. Anche la polizia di Ferrara entra nella rete del programma ‘Sos Sordi’, il progetto lanciato dall’Ente Nazionale Sordi, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, e che ha preso forma attraverso lo sviluppo di un’applicazione per smartphone e tablet. Un supporto tecnologico grazie al quale, attraverso alcuni semplici menu, anche le persone affette da sordità possono contattare la centrale di polizia e descrivere la situazione di emergenza senza essere costretti a ricorrere al telefono.

Il protocollo d’intesa è stato firmato questa mattina, 20 marzo, dal questore di Ferrara Orazio D’Anna e da Andrea Andreotti, commissario straordinario ferrarese dell’Ente Nazionale Sordi. “L’attuale tecnologia – è l’introduzione del questore – mette a disposizione nuove risorse per facilitare le comunicazioni con le forze dell’ordine. Questo protocollo segue altri tentativi, attuati con discreto successo nelle grandi città, basati sul sistema degli sms. Grazie a questa nuova applicazione è possibile lanciare un primo allarme alla centrale attraverso il menu principale, oltre a specificare meglio il tipo di intervento mentre le pattuglie sono già in viaggio”. Altra caratteristica del programma è la geolocalizzazione, grazie alla quale dalla centrale di polizia è possibile conoscere il luogo esatto, con uno scarto di pochi metri, da cui è partita la richiesta di soccorso.

L’introduzione del nuovo servizio viene accolta con entusiasmo da Andreotti: “Abbiamo ricevuto questa ottima notizia dalla questura – afferma il commissario dell’Ente Nazionale Sordi -: si tratta di un progetto molto importante per la nostra sicurezza e non vediamo l’ora di metterlo in pratica”. Andreotti spiega che nella provincia di Ferrara sono 120 le persone affette da sordità iscritte all’associazione, di cui circa la metà residenti nel capoluogo. E le difficoltà maggiori nella vita quotidiana sono quelle per i sordomuti, in gran parte persone sorde dalla nascita che non hanno potuto sviluppare l’uso della parola nei primi anni di vita. Per loro ricorrere al linguaggio dei segni è indispensabile e l’introduzione della nuova app potrà risultare decisiva nelle situazioni in cui pochi minuti possono fare la differenza.

La polizia di Ferrara è tra le prime forze dell’ordine a entrare in un progetto che, al momento, si sta diffondendo per l’Italia a macchie di leopardo. Il software è predisposto infatti per contattare tutti i servizi di emergenza (vigili del fuoco, carabinieri, 118), ma è necessaria una convenzione specifica per ogni ente. Nei prossimi mesi l’Ente Nazionale Sordi punta però a diffondere il più possibile il servizio, mentre è già in fase di sviluppo la versione del programma per sistemi Android (attualmente è disponibile solo la versione per modelli iOs come iPhone e iPad). Quello che pare già funzionare alla perfezione è la prontezza del servizio: è bastata una dimostrazione pratica del servizio durante la firma del protocollo per far scattare subito un piccolo falso allarme in centrale. Allarme subito rientrato proprio grazie alla geolocalizzazione: la richiesta di intervento arrivava direttamente dalla questura.

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