Cronaca
17 Marzo 2014
In un mercato dove domina il lavoro nero, un gruppo di giovani laureati e laureandi impartisce lezioni private pagando regolarmente le tasse

L’eccezione delle ‘ripetizioni’ in regola

di Daniele Oppo | 4 min

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Giovanni Govoni e Ambra Richiedei

Giovanni Govoni e Ambra Richiedei

Anche Ferrara ha i suoi Stefano T., il ragazzo salito alla ribalta nelle cronache nazionali per aver deciso di dare ripetizioni agli studenti liceali facendo le cose in regola, fatturando le proprie prestazioni in un mercato in cui il lavoroe nero è, da sempre, predominante. Un gruppo di laureandi e neolaureati ferraresi dallo scorso dicembre ha dato vita a “Ripetizioni con FormandoPerCorsi”, un vero e proprio servizio per gli studenti in difficoltà (e per le loro famiglie) con i compiti in classe e le interrogazioni che si paga tramite semplici voucher da 15 euro sui quali questi ragazzi pagano le tasse.

L’offerta – amplissima, si va dal greco alla fisica, dalle lingue straniere alla chimica, ma non solo – si svolge nel pieno rispetto delle regole: i genitori pagano i ragazzi che offrono le ripetizioni con un voucher (acquistabile in tabaccheria) per ogni lezione privata e su quel voucher gli ‘insegnanti’ pagano regolarmente le tasse. Una vera e propria eccezione in un mercato dove, tra insegnanti che arrotondano, studenti universitari che fanno un po’ di ‘cassa’ e laureati precari che cercano di sopravvivere alla ricerca di un lavoro vero, le prestazioni in nero sono la regola. “Quando abbiamo letto di quel ragazzo su Il Fatto Quotidiano – ci racconta Giovanni Govoni, coordinatore del gruppo – ci ha fatto piacere sapere che ci sia qualcuno che si mette in gioco come noi ma, soprattutto, siamo rimasti sorpresi e ci ha fatto un po’ effetto il fatto che un comportamento per noi normale avesse avuto una risonanza del genere”.

Il servizio di ripetizioni a domicilio a Ferrara è nato nel dicembre scorso e rappresenta una costola di Formando Percorsi, un’altro servizio (attivo principalmente in Lombardia) ideato dallo stesso Govoni, laureato in psicologia del lavoro, insieme alla sua collega Ambra Richiedei, rivolto a chi cerca attivamente lavoro. “Siamo un gruppo di laureandi e laureati che si sono confrontanti e hanno deciso di mettere in gioco le proprie competenze con l’obiettivo di fornire un servizio completo, professionale e regolarizzato nel campo delle lezioni private”, spiega ancora Govoni. Finora gli studenti assistiti sono esclusivamente liceali, la maggior parte provenienti dal liceo Ariosto, scuola dove si è maggiormente concentrata l’attività di pubblicizzazione: “Facciamo lezioni prevalentemente a domicilio ma capita, anche se non senza difficoltà, di doverci spostare fuori Ferrara e per questo individuiamo dei luoghi più comodi come delle biblioteche o luoghi pubblici ma tranquilli” spiega Govoni il cui ruolo è quello di coordinare gli insegnanti con gli studenti e i loro genitori alla ricerca delle soluzioni ottimali.  Il bouquet di materie è davvero ampio: matematica, informatica, latino, greco, lingue straniere (per le quali l’idea è coinvolgere anche alcuni madrelingua che fanno l’Erasmus a Ferrara), chimica, fisca, storia, letteratura ma anche economia, diritto e filosofia. L’idea è di diventare un servizio valido per un ampio ventaglio di studenti, da quelli delle scuole elementari fino ad arrivare a quelli universitari.

Il fatto di fare le cose in regola sembra aver avuto un buon successo: al momento i liceali seguiti sono una trentina e non sono mancati i complimenti per la scelta di pagare le tasse da parte dei genitori. I risultati sembrano positivi: “Alcuni studenti hanno anche aumentato anche di due voti il proprio rendimento – svela Govoni –  ma bisogna andare cauti perché il voto segue delle variabili che non dipendono soltanto da noi. Più che altro – spiega ancora il coordinatore – ci preme insegnare anche un modo per imparare, un metodo di studio utile in modo trasversale”. Per migliorare ancora il gruppo sta introducendo un sistema di valutazione di come stanno andando le lezioni e monitorare il lavoro svolto.

 Qualche problema sorge con i pagamenti tramite i voucher che richiedono, rispetto al mero pagamento nelle prestazioni in nero, qualche passaggio in più per i genitori: I voucher introducono una procedura un po’ più complessa – spiega Govoni -: andare dal tabaccaio, imparare una procedura di registrazione all’Inps, valutare quante ore si possono fare, fare una prova iniziale, tutti aspetti non immediatamente intuitivi”. Proprio su queste difficoltà il gruppo di studenti sta pensando di cambiare le cose in modo da agevolare ancora di più gli utenti dei propri servizi: “Stiamo pensando a un modo di semplificare la procedura e potremo pensare di aprire delle partite Iva in modo da agevolare ancora di più i genitori rimanendo sempre all’interno delle regole”.

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