Politica
27 Febbraio 2014
Tagliani: “Sono terreni a destinazione agricola, non autorizzerò varianti”

Niente trivelle a Ferrara, ma non dipende da noi

di Redazione | 3 min

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Così Fabio Anselmo, candidato sindaco per il centrosinistra alle comunali dell'8 e 9 giugno, ha commentato la scelta dei cittadini di Aguscello, incontrati ieri (28 aprile) insieme a quelli di Cona, di organizzarsi in un comitato per cercare di porre freno all'ondata di furti che ha colpito il territorio

L’impegno del sindaco c’è: a Ferrara non vedremo trivelle che cercheranno ed estrarranno idrocarburi dal sottosuolo. “Quelli sono terreni a destinazione agricola e io non autorizzerò varianti al piano regolatore” giura Tiziano Tagliani davanti alle 130 persone riunite sotto il tendone del circolo Arci di Cona per opporsi al progetto di Aleanna Resources, dalle quali arrivano fragorosi applausi.

Del resto dovrebbero essere tutti d’accordo, almeno in teoria: i residenti e il Comitato No Triv non vogliono trivellazioni, e il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un Ordine del giorno di contrarietà. L’incontro dovrebbe dunque servire più che altro ad elaborare una strategia comune nei confronti della controparte, che in questo caso è la Regione, visto che spetta a Bologna l’ultima parola. Peccato che manchi l’assessore alle Attività Produttive Carlo Muzzarelli, impegnato in campagna elettorale da candidato sindaco a Modena.

A mano a mano che si svolgono gli incontri dei militanti e degli amministratori, però, le divergenze e i sospetti emergono eccome. “Siamo tutti d’accordo sul fatto che questo territorio non debba essere trivellato per prendere idrocarburi gassosi o liquefatti” afferma l’assessore provinciale all’Ambiente Giorgio Bellini, dopo che il presidente del Consorzio Bonifiche Franco Dalle Vacche ricorda che il suo ente ha “ribadito la posizione storica di contrarietà: in quanto territorio bonificato abbiamo già la nostra subsidenza, non c’è bisogno d’altro”.

“I nostri sono comunque pareri consultivi, perché il sottosuolo è di proprietà dello Stato – continua Bellini –, noi non possiamo negare autorizzazioni né possiamo darle”. Quello che il Castello può fare è inviare a Bologna delle integrazioni, che sono ancora allo stadio di “bozze”, dunque non pronte: “le stiamo preparando e riguarderanno la viabilità visto che l’accesso all’area è insufficiente, l’organizzazione interna del cantiere visto che è prevista la sosta di mezzi contenenti esplosivo, l’inquinamento luminoso e quello acustico”.

I No Triv però non si fidano della Provincia: Maria Teresa Pistocchi e Elisabetta Sala, leader del movimento nel Reggiano, mettono sotto gli occhi di Bellini l’autorizzazione data dal Castello per un pozzo esplorativo a Gradizza alcuni anni fa. “Assessore non dica bugie, qui c’è la sua firma!” attacca la prima, e anche con la seconda il confronto è serrato. “Se un’amministrazione è contraria deve cominciare a dire di no fin dall’inizio, perché dopo tirarsi indietro è più difficile”. “In passato la ricerca di idrocarburi era vista e analizzata in un altro modo rispetto all’estrazione, e i pareri contrari vanno motivati in altro modo”, risponde lui, che rivendica come successo dell’amministrazione provinciale lo stop alla richiesta di un pozzo nelle Valli del Mezzano giunta da Eni.

Per quanto tocca a lui, il sindaco di Ferrara (in sala ci sono anche i colleghi di Portomaggiore, Ostellato e Masi Torello) introduce una differenza tra “atti politici” e “contrasto amministrativo”. Quanto ai primi ricorda che “il Comune ha già detto di essere contrario ai pozzi”, ma è sul secondo punto che bisogna stare più attenti: “io la prendo in quel posto – dice Tagliani in francese – se produco degli atti non supportati dal punto di vista del Diritto amministrativo”. Insomma, tutti d’accordo se c’è bisogno di “usare le trombe e fare della mulinazza”, ma per il momento il Municipio non invierà le proprie osservazioni alla Regione. “Prima vogliamo conoscere il responso della Commissione incaricata di indagare sul rapporto tra trivellazioni e sisma, e solo dopo la Regione ci chiederà di motivare il nostro no, che sarà confermato anche se secondo la Commissione dirà che non c’è rapporto. Faremo anche una battaglia giudiziale se necessario, e non autorizzerò la variante al Piano regolatore”. I No Triv hanno preso nota.

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