Teneva un appartamento a Ferrara per sfogare il suo stile di vita libertino, con festini e orge fino a dieci persone in cui si divertiva a filmare le “trasgressioni” degli invitati. Solo che poi, secondo la denuncia di una ex amante che ha dato il via alle indagini, avrebbe cominciato a usare il materiale video per ricattare chi voleva uscire da quello che si era ormai trasformato in un giro di prostituzione. “Se non fai sesso faccio vedere il filmino a tuo marito”, avrebbe detto alla ragazza A. C., 40 enne di Melara, nel Rodigino, per costringerla alle prestazioni con i “clienti”. E alla denuncia della prima donna se n’è poi aggiunta una seconda, da parte di una ragazza che lo ha frequentato in un periodo successivo. Anche lei ricattata, questa volta attraverso alcuni servizi fotografici “piccanti”, per spingerla a prestazioni sessuali.
I fatti del processo, celebrato a Rovigo in rito abbreviato, si riferiscono al periodo dal 2002 ai 2010. C. ha confermato davanti al gip la sua frequentazione con le due ragazze e con altre persone che partecipavano ai festini, dichiarando però che si trattò sempre di sesso consenziente, e che le due denunce sarebbero motivate da invidie e ripicche personali. Davanti al gip Carlo Negri è comparso a testimoniare anche uno dei presunti clienti di C., di origine mantovana, che ne ha sostenuto la versione parlando di incontri consensuali tra persone amanti di uno stile di vita libertino, che praticavano scambi di coppia e che a volte non disdegnavano qualche ripresa amatoriale.
Non proprio quello che denunciano le due donne. La prima, residente nel Basso Mantovano, ha avuto con l’imputato una lunga relazione extraconiugale durata fino al 2009, mentre la ragazza di origine ferrarese lo frequentò nei mesi successivi, lasciandolo nel 2010. Entrambe sostengono che, oltre a ricattarle, l’uomo avrebbe anche alzato le mani e ora a suo carico pendono accuse per sfruttamento della prostituzione, minacce e percosse. C. ha rilasciato dichiarazioni spontanee davanti al gip, ma ha anche chiesto di essere interrogato in aula. Il processo riprenderà quindi il 16 aprile nel tribunale di Rovigo.
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