Politica
29 Ottobre 2013
I privati hanno cinque anni di tempo per presentare piani particolareggiati

Dopo tre anni approvata l’adozione del Poc

di Redazione | 2 min

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admin-ajax.phpAlla fine passa con i soli voti contrari di Io amo Ferrara e Progetto per Ferrara il Piano operativo comunale, lo strumento che regolerà le novità urbanistiche dei prossimi anni. È il primo a essere adottato, visto che fa parte della nuova normativa che sostituisce il vecchio Piano regolatore generale. Ha richiesto diversi anni di incubazione: il Piano speciale comunale, di cui è figlio, fu approvato nel 2009, mentre i privati furono invitati a presentare le proprie proposte da far entrare nel Poc ancora nel 2010.

Ne arrivarono 162, ha ricordato ieri pomeriggio in Consiglio l’assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Roberta Fusari, di cui 47 accolte. “Abbiamo selezionato le migliori e le più fattibili – ha rivendicato –, tenendo conto che era stato posto il limite di 2mila nuovi alloggi, mentre con i 162 si sarebbe superata quota 3mila. Abbiamo fatto una scelta in favore dell’attività economica, dell’impresa e del lavoro”.

Ora i privati hanno cinque anni di tempo per presentare piani particolareggiati, e dieci per attuarli una volta presentati: in pratica parliamo di trasformazioni che diventeranno visibili negli anni Venti di questo secolo. I numeri forniti da Fusari raccontano di 1.882 nuovi alloggi autorizzati, di cui 122 pubblici e gli altri privati, distribuiti soprattutto lungo l’asse est-ovest, quello che conduce al nuovo ospedale di Cona. Su cinquantotto ettari è stato inoltre autorizzato l’insediamento di attività terziarie, su 13.500 metri quadrati di attività di grande distribuzione e su 7mila di piccola distribuzione.

Numeri che per il momento restano ovviamente sulla carta “e che forse vedremo quando cambierà la congiuntura economica”, ha notato Antonio Fortini di Liberi e forti (gruppo che si è astenuto, così come Forza Italia, Lega Nord e Rifondazione comunista). Astenuto anche Futuro e libertà, nonostante Enrico Brandani abbia affermato che “gli imprenditori attendono con ansia l’approvazione di questo Piano”. “Cosa c’è di interessante? – ha attaccato invece Liliano Cavallari di Iaf – Lo chiamiamo operativo ma in realtà i risultati li vedremo forse in futuro, e autorizziamo duemila nuovi alloggi quando ce ne sono altrettanti invenduti per di più lungo un asse est-ovest in cui mancano infrastrutture, strade, tutto”.

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