Politica
2 Ottobre 2013
M5S e Io amo Ferrara valutano la proposta di Tavolazzi

Grillini e civiche? Difficile ma non impossibile

di Marco Zavagli | 4 min

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Tavolazzi con i comitati del no a turbogas e inceneritore, quando nel settembre 2007 raccolsero 11.539 firme con il referendum autogestito

Un’alleanza tra grillini e civiche? Difficile ma non impossibile. Valentino Tavolazzi aveva lanciato il sasso. Ben venga la possibilità che il M5S “potenzi le fila degli oppositori” e apertura di Progetto per Ferrara “al confronto con il M5S e con tutte le forze locali ispirate al cambiamento del modello amministrativo e del progetto di città del Pd” http://www.estense.com/?p=332076.

Il messaggio era diretto in primis ai penta stellati, senza dimenticare Io amo Ferrara, i comitati contro la geotermia, contro il degrado del grattacielo e contro l’inceneritore. Da Alex De Anna, fino ad oggi impegnato a dire “no grazie” per lo più a un finora non ben definito coinvolgimento nel centrodestra, arrivano parole di buon auspicio. Se “la proposta avanzata da Cimarelli è caratterizzata da frammentarietà di soggetti e di intenti”, quella di una unione delle civiche “è nell’aria, anche se di passi concreti ancora non ne sono stati fatti”. Per Iaf “non c’è nessuna preclusione verso Tavolazzi o i grillini”, purché ci sia “una compatibilità di programmi e di candidato”.

De Anna ci tiene a non passare per l’ultima ruota dell’eventuale carro del civismo, dal momento che “mentre i grilli estensi sono nati nel 2006, noi eravamo in consiglio comunale già nel 2004 e le battaglie su trasparenza amministrativa, inquinamento, verifica periodica del mandato degli eletti le portiamo avanti da allora”. Ma, primogeniture a parte, il consigliere lascia intendere che di fronte a un progetto serio potrebbe ributtarsi nella mischia. “A patto che – premette -si mettano davanti a tutto gli aspetti programmatici”.

Tavolazzi incassa il “sì” condizionato di De Anna e guarda ai 5 Stelle. Qui lo scoglio maggiore è rappresentato dalla sua stessa figura. Lui, primo espulso nella storia del ‘grillismo’ non nasconde che “critiche a una gestione padronale e verticistica del Movimento e all’assenza di democrazia interna continuo a farle, ma questo non ci impedisce di vagliare il tentativo di una grande lista civica locale”.

Ma i dissapori con Tavolazzi non esistono solo a livello apicale nel Movimento. All’interno dei grilli estensi sono in diversi a non vedere di buon occhio l’ex city manager. A partire da Roberto Baldisserotto (tra i fondatori del meet up locale ma oggi più defilato) per arrivare agli ex compagni di Ppf Angelo Storari e Tommaso Mantovani. “Non so quanto possano essere rappresentativi dei sentimenti interni ai grillini”, replica Tavolazzi, che anticipa che l’argomento formerà oggetto di discussione nelle prossime assemblee della lista, “da qui a dicembre”. E se ne parlerà parecchio, visto che “l’ipotesi di una coalizione tra vere civiche, in grado di trovare il consenso degli scontenti del Pd e di chi non riesce più a votare il Pdl del nuovo corso berlusconiano, sarebbe una novità assoluta nel panorama ferrarese e le forze in campo potrebbero davvero dare a Ferrara la possibilità di smarcarsi dal governo di un partito più incline a mantenere l’occupazione del fortino che a fare gli interessi dei ferraresi”.

Il problema rimane però sempre quello del no a ogni alleanza deciso da Grillo. Anche se qualche eccezione a livello locale è possibile trovare in giro per l’Italia (come a Carpi). Su questo non si sbilanciano i grilli estensi. E questa è già una novità. “Certo le civiche sono diverse dai partiti tradizionali – ammette Silvia Mantovani -, ma in questo momento credo che non siamo disposti a correre con altri simboli”. E mentre il M5S sta ancora cercando il proprio candidato (“stiamo vagliando alcuni giovani molto validi, con una preferenza per le donne”, specifica la Mantovani), c’è già chi soppesa sui due piatti della bilancia le convergenze e le divergenze con Ppf. “Con loro abbiamo in comune agli appelli ripetuti per la ‘DHerattizzazione’ della città e per creare un fronte di liberazione dalla supponenza piddina – valuta Teresa Pistocchi -, ma siamo lontani per quanto riguarda le critiche al Movimento, per oltre al mantra quotidiano degli attacchi infondati e di basso profilo agli attivisti locali (anche a livello personale ) su varie piattaforme web. Un atteggiamento un po’ schizofrenico e sospetto. C’è molto da lavorare per tutti”.

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