Economia e Lavoro
1 Settembre 2013
Guido Reggio torna nello stesso ruolo, ma per quattro dipendenti si apre domani la cassa integrazione

Fondazione Carife, torna il segretario generale

di Redazione | 2 min

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Nella foto, da sinistra, Giantomaso Giordani, Pier Carlo Scaramagli, Piero Puglioli e Guido Reggio

Nella foto, da sinistra, Giantomaso Giordani, Pier Carlo Scaramagli, Piero Puglioli e Guido Reggio

Quattro dipendenti verso la cassa integrazione e un nuovo presidente per la Fondazione Carife. Proprio mentre stanno per scattare gli ammortizzatori sociali per quattro impiegate del settore amministrativo (che entreranno in regime di Cig domani, lunedì 2 settembre), è stato riassunto dalla Fondazione l’ex segretario generale Guido Reggio, dopo l’iniziale “taglio” da parte dei commissari Inizitari e Capitanio.

Due episodi separati e indipendenti l’uno dall’altro, ma che possono sollevare dubbi sull’opportunità di assumere una figura dirigenziale proprio nel momento in cui i dipendenti si trovano sottoposti alla cassa integrazione. Anche perchè, se la presenza di un segretario generale è prevista dallo statuto della Fondazione, il suo compenso è lasciato agli accordi privati con l’azienda. “Sullo statuto – spiega il segretario provinciale della Uiltucs Giorgio Zattoni – non sono espressi i valori contributivi. Se dice sostanzialmente che questa figura deve avere determinate caratteristiche, e sappiamo che Reggio le soddisfa, ma non parla né di assunzioni né di contratti. Il nostro auspicio ovviamente è che l’assunzione di un nuovo dirigente non sia in alcun modo legata alla cassa integrazione per i dipendenti, ma queste sono valutazioni dell’azienda, che se ne assume tutte le responsabilità”.

Il 28 agosto Zattoni ha partecipato a un confronto sindacale con il presidente e il vicepresidente della fondazione, Piero Puglioli e Pier Carlo Scaramagli, in cui si è fatto il punto sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali. “Abbiamo definito 13 ore settimanali, se e quando saranno necessarie, e abbiamo chiarito il discorso della flessibilità, che dovrà essere accordata, regolamentata e non “selvaggia”. E chiaramente le mansioni che le dipendenti eseguiranno dovranno essere compatibili con la loro preparazione e le loro competenze”.

Nelle prossime settimane si attendono evoluzioni per quanto riguarda l’attività della banca, che vedrà diverse filiali chiudere su tutto il territorio nazionale. Nel ferrarese a farne le spese sarà Vigarano, ma probabilmente molti sportelli lavoreranno a orario ridotto. Tutte difficoltà che si ripercuotono sulla fondazione, e nel confronto con i dirigenti, afferma Zattoni, “ci hanno parlato di un calo dei dividendi che rende necessario un taglio ai costi generali. Spero solo che la riassunzione del segretario generale non vada a scapito degli impiegati, diciamo che sarebbe una situazione piuttosto antipatica”.

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