Cronaca
21 Luglio 2013
Al centro delle richieste del Conapo il mantenimento del servizio mensa e la volontarietà dei test fisici

I vigili del fuoco preparano lo sciopero

di Redazione | 4 min

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admin-ajax (5)Vigili del fuoco in sciopero per 24 ore per protestare contro i cambiamenti in atto nel comando di Ferrara e nei distaccamenti della provincia. Ad annunciarlo è Paolo Franzoso, segretario provinciale del sindacato Conapo, mentre attende dai responsabili nazionali di conoscere la data definitiva della mobilitazione, che verrà effettuata probabilmente nelle prime settimane di agosto. I vigili del fuoco di Ferrara già dai prossimi giorni potrebbero astenersi dai servizi non di emergenza, come quelli che riguardano la manutenzione delle sedi e dei mezzi o gli interventi di routine come le infestazioni di insetti o l’apertura delle porte in caso di smarrimento delle chiavi.

Il motivo del malcontento è principalmente in alcuni stravolgimenti in atto nel servizio mensa: “Il 28 febbraio – si legge in una nota ufficiale del sindacato – siamo casualmente venuti a conoscenza di una gara d’appalto su base regionale per la mensa di servizio obbligatoria. Formulando specifico quesito venivamo informati che il dirigente provinciale senza nessun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali di Ferrara, aveva già effettuato le scelte sulla modalità di ristorazione, modificando quelle già in essere, nonostante sia materia strettamente connessa alta consultazioni preventive con il personale e con i loro rappresentanti. Dopo ampi tentativi di addivenire ad un accordo con l’amministrazione, il dirigente durante un incontro dichiarava che la proposta del Comando non poteva essere trattata per la rigidità in cui era stato imposto il bando d’appalto per la fruizione della mensa al Comando di Ferrara, e comunque sostenendo che le proposte del sindacato non potevano essere recepite per problemi di igiene, di servizio, di soccorso e di personale. Questo sindacato non condivide tali atteggiamenti ostativi e non rispondenti ai criteri di correttezza e trasparenza delle relazioni sindacali e della salvaguardia di interessi generali a tutela del personale tutto del comando di Ferrara.  inoltre il dirigente veniva messo a conoscenza di due circolari del 2002 e del 2004 che consentono di rimanere nelle sedi e di gestire direttamente dal personale la mensa, previa consultazioni fra le parti sindacali e l’amministrazione prevedendo in alternativa anche l’utilizzo di buoni pasto”.

E oltre ai problemi legati ai pasti e alla mensa, la mobilitazione è mirata anche a risolvere la situazione del nucleo sommozzatori e dei test fisici fatti svolgere obbligatoriamente, secondo il sindacato, ai vigili del fuoco. “Nonostante vi sia un progetto dal 2001 di riordino del nucleo sommozzatori – continua il sindacato -, l’operatività dei sommozzatori di Ferrara non è mai stata sospesa, ma è stato fatto un trasferimento d;ufficio senza informare neppure }e Organizzazioni Sindacali, ma la cosa più grave è che il personale per recarsi da Ferrara a Bologna per espletare il servizio di soccorso debba usufruire dei propri mezzi privati. Inoltre il dirigente non rispetta una circolare della Direzione Regionale relativa alle prove ginniche, obbligando il personale a sottoporsi a test che viceversa prevedono la volontarietà”.

Le richieste del sindacato sono dunque precise: si chiede il mantenimento della modalità attuale di ristorazione, “cioè mensa a confezionamento diretto, per i distaccamenti e ditta privata in sede Centrale si per il turno diurno che per quello notturno, come previsto dalla Direzione Regionale, poiché il bando regionale implicava solamente una ditta unica per tutta L’Emilia Romagna; non entrando nel merito sulle modalità di espletamento del servizio mensa. In subordine si chiede il ripristino della mensa serale in centrale con cuoca anziché buono pasto; mentre per i distaccamenti si chiede la fornitura di 2 buoni pasto (diurno, notturno), anziché la cuoca pranzo e cena”.

Riguardo agli altri due temi il sindacato chiede che “per il personale sommozzatore venga fatta chiarezza sulla possibilità di ripristino a Ferrara del nucleo poiché risulta che un nucleo di due persone è operativo fino alla profondità di 10 m, il che sarebbe molto utile in un tenitorio ricco di acque nel quale la profondità media dei canali è contenuta. Tale ripristino avrebbe costi contenuti dell’ordine dei 3500-4000 Euro annuali per la manutenzione e il collaudo delle attrezzature. In subordine che venga concesso l’uso dell’autovettura al personale che deve recarsi a Bologna, poiché utilizzando i mezzi pubblici vi è impossibilità di trasporto dei DPI e tempi di trasferimento non accettabili. Chiediamo inoltre che le prove ginniche vengano effettuate sulla base volontaria come da direttive regionali”. Alla mobilitazione hanno aderito anche tutti i distaccamenti della provincia, con l’eccezione di Cento.

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