Riva del Po
14 Giugno 2013
Francesco Ceron, 67enne di origine berrese, viveva sull'isola dopo essersi sposato in segreto con una trentaseienne del posto

Torturato e ucciso a Santo Domingo

di Redazione | 3 min

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ceronIl diario di Francesco Ceron è stato ritrovato nella sua casa di Santo Domingo quando la polizia locale, assieme ai due figli arrivati sul posto, ha aperto la cassaforte di sicurezza. Dove non erano presenti contanti, ma solo i documenti di proprietà dell’abitazione e quel manoscritto in cui il sessantasettenne commerciante di origini berresi annotava gli episodi più importanti della sua vita. Fino a quell’ultima frase datata 14 aprile: “Sono caduto in trappola, questa è l’ultima cazzata che farò prima di morire”. Scritta appena il giorno prima di sposarsi in gran segreto a Santo Domingo con una trentaseienne del posto, Carmen Cristina Sanchez, terza moglie dell’italiano e attualmente la prima sospettata di essere la mandante del suo omicidio.

Perché Francesco Ceron, commerciante 67enne di origine berrese, è stato assalito e ucciso davanti alla propria abitazione, per motivi che restano tuttora avvolti nel mistero. Secondo le ricostruzioni della polizia locale, l’italiano aveva già infilato le chiavi di casa nella toppa quando gli assalitori si sono avvicinati da dietro. L’hanno aggredito, torturato e ucciso probabilmente nel giardino, dove sono state trovate macchie di sangue e i segni di un’ultimo, disperato tentativo di resistenza da parte di Ceron. I suoi assassini lo hanno picchiato in testa con una mazza, strangolato con un filo di ferro e torturato lungo tutto il corpo con un coltello. Secondo la polizia locale i malviventi potrebbero aver chiesto all’italiano la combinazione della cassaforte, ma hanno perso il controllo della situazione uccidendo Ceron prima di ottenere le informazioni.

A quel punto gli assassini di Ceron avrebbero – sempre secondo le ricostruzioni dominicane – rubato dal garage l’automobile della vittima, una Suzuki Gran Vitara, con l’intento di lanciarla da una scogliera assieme al corpo dell’italiano. Il mezzo è però rimasto a secco dopo sette chilometri, ed è stato abbandonato nel bel mezzo di una curva a Gaspar Hernandez, sulla costa settentrionale dell’isola, dove è stato ritrovato dai passanti la mattina dopo. Nel baule il corpo senza vita di Ceron.

Cristina Sanchez, la moglie, è stata ripresa dalle telecamere dominicane mentre piangeva e si disperava dopo aver appreso la notizia. La donna, prima sospettata da parte della polizia locale, sostiene di non avere nulla a che fare con l’omicidio e che quel giorno si trovava lontano, nella capitale dell’isola. Nel frattempo è stato già emesso un fermo verso uno dei possibili esecutori materiali del delitto, che potrebbe rivelare nuove informazioni sulla vicenda.

Ceron era originario di Berra ma la sua famiglia si era trasferita a Bologna quando Francesco era ancora piccolo. Nel capoluogo emiliano il berrese era diventato un commerciante molto conosciuto, ex proprietario del negozio di abbigliamento Divina D in via Indipendenza. Dai due precedenti matrimoni precedenti aveva avuto due figli: il più grande, Massimo, ha 43 anni e lavora a Bologna come broker, mentre Jasmine, 18 anni, vive e studia negli Stati Uniti.

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