Politica
9 Maggio 2013
48mila aziende per 190mila addetti coinvolti, 41mila lavoratori in cig. Muzzarelli: “La macchina della ricostruzione è avviata”

Sisma, un anno di cifre

di Redazione | 3 min

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muzzarellidi Daniele Oppo

“La cosa più bella è vedere la fierezza nello sguardo degli imprenditori in questi giorni in cui sto andando in giro ad inaugurare le nuove imprese ricostruite” commenta soddisfatto Giancarlo Muzzarelli, assessore regionale alle attività produttive venuto a Ferrara per partecipare alla Consulta provinciale dell’economia.

Le cifre dei danni post sisma date dalla presidente della Provincia Marcella Zappaterra parlano di 33 comuni inclusi nel cratere, 550mila abitanti con 48mila aziende per 190mila addetti coinvolti, con 41mila lavoratori messi in cassa integrazione per via degli eventi del 20 e 29 maggio scorso.  Ma le notizie sulla ricostruzione sembrano positive: “possiamo dire che non vi è stata fuga delle imprese dall’Emilia-Romagna e neppure dalla provincia di Ferrara” afferma Zappaterra che vanta con orgoglio – e riferendosi espressamente alla recente riconsegna della fascia tricolore da parte del sindaco de L’Aquila perché sentitosi abbandonato – l’adozione di un modello, “quello della gestione commissariale in capo al Governatore della Regione, con il coinvolgimento delle Province e dei Comuni” , in cui tutti gli interlocutori “hanno saputo mantenere un dialogo costante con le istituzioni locali e con le parti sociali al fine di mettere a punto un sistema di ordinanze commissariali che rispondesse alle complessità della situazione”. Tale sistema è composto, ad oggi, da un centinaio di ordinanze emesse nel 2012 e le 55 dell’anno in corso. Fra queste, ricorda Zappaterra, “l’ordinanza cardine è la n. 57 del 2012, recentemente rimodulata con l’ordinanza 42 del 2013 che amplia le tipologie dei costi ammissibili, accorcia i tempi delle liquidazioni, introduce la possibilità degli anticipi sulla liquidazione e la possibilità di chiedere un parere preventivo sulla congruità dei costi”.

Muzzarelli dal canto suo snocciola alcuni risultati ottenuti proprio tramite tali strumenti: “dal decreto 59 (del 15 maggio 2012) siamo partiti con nessun contributo per la ricostruzione delle imprese e siamo arrivati oggi al 100% dei contributi; abbiamo ottenuto la proroga dello stato di emergenza fino al 2014; abbiamo avviato anche i contributi del 100% per la ricostruzione delle prime case e anche per quelle concesse con regolare contratto d’affitto ai manager e i lavoratori che si sono trasferiti nei paesi colpiti dal sisma per motivi di lavoro”.

“La macchina della ricostruzione è avviata – afferma ancora l’assessore regionale -; già 380 imprese agricole e più di 100  altre imprese, l’ultima un’azienda di Sant’Agostino che ha ottenuto 2milioni di euro, hanno già fatto domanda per i contributi”. Ma la macchina si muove ancora: “i comuni hanno già rilasciato 540 cambiali per oltre  380 famiglie, 400 imprese commerciali e artigiane.  Inoltre siamo giunti al primo step per il decreto sui fondi Inail anche per le imprese che non hanno subito danni dal terremoto -continua Muzzarelli -: sono 138 le domande per un ammontare di 5milioni e mezzo di euro”. Strumento, quest’ultimo, importante per le aziende ferraresi che sono soggette agli obblighi di miglioramento sismico. Non solo, la Regione ha rilasciato anche risorse per la delocalizzazione delle imprese commerciali i cui bandi, gestiti dalla Provincia, hanno riguardato 66 imprese per contributi pari 830mila euro.

“Errani ha già consegnato a Letta e a Delrio il documento concordato nel tavolo regionale dell’economia, che poi verrà presentato in parlamento lunedì, per il rinnovo anche nel 2013 del prestito gratuito delle tasse -annuncia ancora Muzzarelli- strumento già avviato nel 2012 per 3960 imprese e circa 750 milioni di euro che offre la garanzia di ricostruire con calma”.

Arriva poi una richiesta congiunta sia dalla presidente della Provincia che dall’assessore rivolta al nuovo Governo: la deroga e dunque l’allentamento al Patto di stabilità: “sembra che nei provvedimenti in corso di approvazione la deroga sia prevista per i Comuni terremotati ma non per le due Province -avverte Zappaterra- e questo rischia di avere pesanti ricadute sul territorio”.

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