Si sarebbe intascato 22.500 euro architettando una truffa telematica con cui sarebbe riuscito a raggirare un broker di yacht che stava acquistando un tender - un gommone da appoggio a navi più grandi - da una società attiva nel settore nautico con sede in provincia di Milano
Si ridimensiona - e non di poco - il quadro accusatorio contestato al 47enne Ennio Bizzarri, commercialista e assessore al Bilancio a Vigarano, che - insieme a due collaboratori - era stato inizialmente portato a processo con le accuse di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, falso e induzione in errore di pubblico ufficiale
Sarà processato con rito abbreviato il 25enne accusato di omicidio stradale - aggravato dalla guida in stato di ebbrezza - e lesioni stradali dopo aver tamponato violentemente e aver ucciso Marika Cucchiarini, la mamma di 45 anni morta - il 7 giugno 2024 - dopo il gravissimo incidente stradale avvenuto - la sera prima - lungo la SS16 Adriatica, a San Nicolò
Trecentomila euro in beni e disponibilità finanziaria sequestrati preventivamente dalla Guardia di Finanza di Ferrara ad una società che ha sede a Ferrara
Il teatro dei Fluttuanti di argenta si è riempito di 750 socie e soci della cooperativa sociale Cidas, riuniti in occasione dell’assemblea generale, durante la quale è stato approvato il Bilancio 2024
Avrebbero chiesto tangenti fino al 10% del valore dei lavori, per non ostacolare indebitamente l’attività di alcune imprese subappaltatrici. Sono stati arrestati con l’accusa di concussione tre funzionari dell’Acer (Azienda Casa Emilia Romagna) di Ferrara che si sarebbero intascati complessivamente 40mila euro circa di “mazzette” dal 2007 al 2012. Questa mattina la Guardia di Finanza ha dato esecuzione alla misura restrittiva dei domiciliari per i tre funzionari, Ruggero Sinigaglia, Salvatore Di Salvatore e Luca Rivelli, uno dei quali addetto al servizio progettazione e sviluppo e gli altri due al servizio manutenzione e recupero dell’Acer, due residenti a Ferrara e uno in provincia di Rovigo.
Nell’ambito della stessa indagine, coordinata dal pm Patrizia Castaldini, sono partite altre sei denunce nei confronti di altrettante persone per la stessa ipotesi di reato. Tutto è partito da una verifica fiscale eseguita dagli uomini delle Fiamme Gialle nei confronti di un sub-appaltatore Acer, nel corso della quale erano emerse irregolarità tali da far presagire la creazione di fondi neri. A quel punto, come spiegato in conferenza stampa dalla stessa Castaldini, l’ imprenditore “ha reso dichiarazioni spontanee accusatorie che hanno trovato riscontro nelle successive indagini”, condotte tecnicamente sui conti bancari e attraverso audizioni di testimoni. Ma ad incastrare i tre funzionari è stato anche lo stesso imprenditore, grazie a registrazioni video con telecamere nascoste effettuate nei momenti della consegna del denaro.
Il sub-appaltatore – un impreditore del Ferrarese (ma il quadro concussivo avrebbe visto il coinvolgimento di almeno tre piccole imprese) – ha raccontato ai finanzieri di essere stato costretto dal 2007 al 2012 a consegnare periodicamente somme di denaro richieste, in contanti, in alcuni casi per non subire contestazioni pretestuose dei lavori con evidente danno, in altri per non essere escluso dall’affidamento diretto dei lavori, mentre in altri casi i funzionari chiedevano di affidare a ditte indicate da loro stessi lavori e prestazioni che le imprese affidatarie avrebbero potuto svolgere in proprio.
L’imprenditore nel 2007 avrebbe versato una prima mazzetta da 13mila euro, quindi in altre 15-20 occasioni, fino al settembre 2012, avrebbe versato somme da 1.000 a 1.500 euro. Un paio di volte ha cercato di opporsi al “sistema”, sospendendo i pagamenti, anche per difficoltà economiche, e avrebbe trovato ogni volta un funzionario pronto a ostacolare l’attività con contestazione dei lavori, oppure prospettando un mancato riconoscimento di somme in contabilità sui lavori stessi, costringendolo di fatto a riprendere i versamenti delle mazzette.
Le indagini sono ancora in corso dato che si ipotizza che vi siano più imprenditori rimasti vittima dei funzionari Acer, ognuno dei quali pare agisse in maniera indipendente l’uno dall’altro.
Sulla vicenda giudiziaria che coinvolge i funzionari Acer, il consiglio di amministrazione dell’azienda interviene con una nota stampa comunicando che questa mattina è stato notificato un decreto di perquisizione e sequestro di materiale in uso ai tre dipendenti arrestati. “Le accuse nei confronti dei tre dipendenti sono risultate penalmente rilevanti – si legge nella nota – e pertanto Acer ha deciso di attivare immediatamente tutti gli atti a tutela dell’immagine dell’azienda, da sempre trasparente e coerente con la propria mission”. Il cda Acer ha quindi espresso “la massima fiducia nell’operato della Magistratura rilevando come peraltro i procedimenti così avviati non paiono coinvolgere procedure aziendali”. “A tal proposito – prosegue la nota – Acer ha, immediatamente, messo ha disposizione dell’autorità di polizia giudiziaria tutta la documentazione richiesta e l’accesso agli atti oggetto d’indagine. Inoltre lo stesso cda esprime l’intendimento di seguire con la massima attenzione la vicenda al fine di tutelare l’azienda e coloro che per essa e in essa lavorano, nelle forme che potranno via via risultare più opportune non esclusa, naturalmente, la costituzione in sede giudiziaria. A tal proposito è già stato conferito il mandato ai legali dell’azienda per il perseguimento di tale tutela. Acer confida in una rapida conclusione delle indagini affinchè possa essere dimostrata la trasparenza aziendale delle procedure adottate, e l’estraneità ai fatti contestati della dirigenza e del cda”.
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