Cronaca
22 Aprile 2013
Nell’inchiesta sui due siti di ispirazione antisemita oscurati nei giorni scorsi

“Operazione Holywar”, una perquisizione a Ferrara

di Redazione | 4 min

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HolywarC’è anche un ferrarese tra le persone sottoposte a perquisizione domiciliare nell’ambito dell’operazione “Holywar”. Holywar dal nome dei siti “holywar.org” ed “holywar.tv”, siti di ispirazione antisemita oscurati nei giorni scorsi dall’autorità giudiziaria.

Da quel sequestro è partita una serie di operazioni disposta dal pm Igor Secco della procura di Bolzano. Il sostituto procuratore ha dato esito così alle indagine portate avanti dalla Digos del capoluogo altoatesino, con l’ausilio della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, Napoli, Caserta, Lecce e Ferrara.

Anche nella città emiliana si è dato luogo a una delle otto perquisizioni domiciliari a carico dei promotori e di alcuni collaboratori, a vario titolo, dei due siti. Inoltre è stata avviata una rogatoria delle autorità norvegesi, finalizzata allo svolgimento di ulteriori atti di indagine in quello Stato. Le attività svolte nelle cinque città hanno permesso di sequestrare materiale ritenuto dagli inquirenti “di interesse”, costituito da computer ed altri prodotti informatici, nonché da stampati, lettere, volantini, cd e dvd.

Due dei soggetti perquisiti ed altri ancora da individuare sono indagati per aver promosso e diretto un gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione del popolo ebraico per motivi religiosi, mentre gli altri sono indagati per aver diffuso idee fondate sull’odio razziale per motivi religiosi nei confronti della Comunità Ebraica, attraverso le sezioni italiane dei siti web www.holywar.org e www.holywar.tv, già tristemente noti, in quanto presenti in rete da oltre dieci anni e, di recente, segnalati, durante i lavori della Commissione Parlamentare sull’antisemitismo, in cima alla lista dei siti più pericolosi presenti a livello globale.

Infatti, in questi due siti, ormai da anni, vengono quotidianamente inseriti, tradotti in moltissime lingue, messaggi, volantini, immagini, video, registrazioni audio, cartoni animati, spot e trasmissioni radiofoniche, dove gli ebrei sono descritti come “ incarnazione del male assoluto”, e sono definiti “membri della cupola mafiosa ebraica italiana e internazionale, detentori del potere mondiale”, legati alla Massoneria, autori o mandanti di atti terroristici, insomma un popolo contro cui bisogna “combattere una Guerra santa”,perché “satanico” e, addirittura, “nazista”.

Inoltre, vi vengono esaltati il negazionismo dell’Olocausto, il disprezzo e la denigrazione nei confronti dei sionisti, dello Stato d’Israele e della religione ebraica, ma anche del Pontefice, di numerosi esponenti politici italiani e stranieri, di professori universitari, intellettuali e di vari giornalisti.

All’interno di www.holywar.org, di matrice cattolica tradizionalista e radicale, con espliciti riferimenti a preghiere latineggianti, si trovano anche lo slogan inneggiante alla Repubblica di Cristo, l’auspicio di realizzare una Rivoluzione Teocratica, intere sezioni dedicate al catechismo ed alla figura di Gesù e, non da ultimo, il richiamo alla “Guerra Santa”. Vi è inserito, a tal fine, anche il manifesto del “Movimento di Resistenza Popolare. L’Alternativa Cristiana”, in cui si afferma, tra l’altro, che “è nostra intenzione, da veri cristiani e seguaci di Nostro Signore Gesù Cristo, dichiarare Guerra Santa contro i nemici di Dio e della nostra Chiesa Cristiana”. In questo “Movimento” è presente un ideologo e presidente, creatore di gran parte delle vignette, immagini, articoli e locandine del sito, che le invia dalla Norvegia, suggerendo composizione, grafica e contenuto, ad un soggetto presente in Italia, l’amministratore del sito, che le sistema, corregge ed infine pubblica sul sito stesso, al fine di creare una comunità indipendente, con connotazione antisemita, attorno ad un’area virtuale, costituita dagli utenti, il cui elemento fondante è la denigrazione della razza ebraica e la diffusione delle idee collegate a detta concezione ed al negazionismo. Il seguace italiano, inoltre, gestisce, crea ed aggiorna – secondo gli inquirenti – i contenuti del sito, implementa i collegamenti con le sezioni straniere e cura le connessioni di aggiornamento sul server allocato negli Stati Uniti. Per tali attività si è avvalso dell’assistenza degli altri indagati, che, a vario titolo, hanno contribuito alla realizzazione di filmati e documenti, alle traduzioni di testi ed alla risoluzione di problemi del sito, così prestando la loro assistenza tecnica, documentale ed intellettiva.

Le indagini sono state avviate nel febbraio dello scorso anno, a seguito della denuncia per propaganda razzista ed antiebraica presentata da un esponente della Comunità Ebraica di Merano, che indicava un poster pubblicato sul sito in cui comparivano le immagini di vari esponenti delle Comunità Ebraiche italiane, associate ad epiteti intolleranti e simboli satanici.

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