Vigarano
12 Febbraio 2013
Secondo l'ingegner Gervasi, interpellato dai genitori, il collega incaricato della valutazione di sicurezza avrebbe dovuto indicare le conseguenti limitazioni da imporre all'uso dell'edificio

Medie Vigarano: “Il tecnico deve esprimersi sul loro utilizzo”

di Mauro Alvoni | 4 min

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vigarano medieVigarano Mainarda. A leggere la dettagliata relazione del tecnico, incaricato dal Comune di Vigarano Mainarda per la relazione di vulnerabilità sismica sull’edificio delle scuole medie “G. Galilei”, anche un profano proverebbe quantomeno un sussulto e preoccupazione. Ed è quanto hanno provato alcuni genitori che, nonostante le rassicurazione del Comune e, proprio su queste pagine, dello stesso tecnico ingegner Gianluca Loffredo (vai all’articolo), continuano a non ritenere opportuno far proseguire le lezioni ai propri figli all’interno di quello stabile.

Basterebbero le parole usate da Loffredo nella sua relazione, come osservazioni conclusive, per comprendere i timori dei genitori: “Le analisi svolte ai sensi della vigente normativa nei riguardi dei meccanismi d’insieme hanno evidenziato una risposta carente e inadeguata dell’edificio nei confronti dell’azione sismica prevista dalla vigente normativa […]. L’analisi globale, eseguita in modalità statica non lineare, ha infatti evidenziato una marcata inadeguatezza delle strutture. In effetti la maggior parte delle analisi previste dalla normativa risulta essere non verificata e i relativi coefficienti di sicurezza sono particolarmente bassi. La direzione dell’edificio maggiormente vulnerabile nei confronti dell’azione sismica risulta essere quella Est-Ovest, dove sono assenti adeguati setti murari di controvento in grado di assorbire l’azione sismica. Pertanto […] le strutture della Scuola Media Galileo Galilei in Vigarano Mainarda (FE) risultano, come detto, carenti e inadeguate nei confronti della domanda sismica richiesta dalla normativa”. Seguono i suggerimenti del professionista sugli interventi da adottare per rendere la struttura adeguata alla normativa, ma ciò che mancherebbe è una sua valutazione sulla possibilità di continuare a usare l’edificio.

Non lo dicono solo i genitori, ma un altro professionista, l’ingegner Giuseppe Gervasi di Bologna, al quale gli stessi genitori si sono rivolti chiedendogli un’analisi della relazione del collega Loffredo inerente la valutazione della sicurezza della scuola. Gervasi, nella sua analisi, giudica il documento di Loffredo “chiaro e ben sviluppato”, ma ritiene manchino “i dovuti approfondimenti su alcuni aspetti basilari definiti delle NTC 2008 (la normativa più recente in materia, ndr)”. In particolare, la relazione di Loffredo mancherebbe di ciò che la normativa richiede, laddove si legge [§ 8.3] che “…Il progettista dovrà esplicitare in un’apposita relazione, i livelli di sicurezza attuali… e le eventuali conseguenti limitazioni da imporre nell’uso della costruzione”. “In altre parole – spiega l’ingegner Gervasi – il tecnico rilevatore/progettista deve esprimere, sotto le propria responsabilità, una valutazione oggettiva in merito alla possibilità di continuare l’uso attuale dell’edificio oppure prevederne una parziale declassificazione (in merito ai carichi variabili e/o affollamento) oppure ancora un parziale impedimento all’uso, fino alla messa in pristino delle condizioni di sicurezza che garantiscano gli occupanti del fabbricato durante il suo uso”.

Da parte sua Loffredo aveva precisato che non avrebbe dovuto esprimersi sull’agibilità dell’edificio scolastico, dato che l’agibilità era già stata certificata dai tecnici della Protezione Civile attraverso le schede Aedes con le verifiche successive al terremoto di maggio. “Ciò che richiede la normativa al tecnico con la verifica di vulnerabilità – precisa da parte sua Gervasi – non è tanto di esprimersi sull’agibilità, quanto di pronunciarsi sul suo utilizzo dopo averne verificato i livelli di sicurezza. La verifica di vulnerabilità è un esame più approfondito di ciò che la Protezione Civile è in grado di fare in una situazione emergenziale come quella post terremoto. Il tecnico dovrebbe cioé dire se in alcuni locali, anche senza interventi immediati sulla struttura, si può stare oppure no, oppure se va evacuato l’intero edificio, oppure se, sempre sotto la sua responsabilità, si può stare. Sono valutazioni che spettano al tecnico sulla base delle risultanze delle verifiche effettuate e sono obbligatorie. Sta poi al proprietario dell’immobile, in questo caso un ente pubblico, adeguarsi o meno alle indicazioni del tecnico”. Ente pubblico che, come riferisce ancora Gervasi, “era obbligato per questo genere di edifici a richiedere la verifica di vulnerabilità, come vuole la normativa”.

Sul delicato tema interviene anche il consigliere comunale Antonio Raho (Di Più per Vigarano), che è anche padre di uno studente che frequenta quell’istituto, chiedendo semplicemente risposte a tutte quelle istituzioni che hanno il dovere di farsi carico della sicurezza dei cittadini. Raho ha infatti inviato una segnalazione a Provincia, Ausl, Prefettura e Comando provinciale dei vigili del fuoco, spiegando in sintesi quanto avvenuto alla scuola media di Vigarano dopo la scossa del 20 maggio, dall’intervento di consolidamento del tetto con l’apposizione di tiranti fino al conferimento dell’incarico all’ingegner Loffredo, che ha consegnato la relazione sulla valutazione di vulnerabilità verso la fine dello scorso anno. “Questa relazione – aggiunge Raho nella segnalazione – ha creato, in molti genitori già preoccupati, un notevole stato d’ansia e in alcuni casi disperazione, per l’assoluta mancanza di certezze sullo stato dell’edificio scolastico e di conseguenza sulla sicurezza dei loro figli. A questo punto alcuni genitori hanno commissionato una consulenza tecnica sulla valutazione di vulnerabilità, dalla quale è emerso che manca la relazione scritta e controfirmata dal responsabile progettista che attesta  se il fabbricato è sicuro o declassato (NTC 2008 al capitolo 8.3)”. Vista la delicatezza dell’argomento, Raho chiede alle istituzioni “una risposta che possa fare chiarezza sulla situazione della scuola”.

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