“Da più di un anno era in atto un tentativo di allontanarmi dall’istituto”. L’istituto è quello di Studi rinascimentali. La figura ingombrante da allontanare era Gianni Venturi. Chi volesse mettere da parte uno degli intellettuali ferraresi più apprezzati a livello internazionale lo lascia intendere il diretto interessato nel suo ultimo post sul suo blog di Estense.com (leggi).
Sulla questione della trasformazione dell’Isr e sulla generosa battaglia dello stesso Venturi per non disperderne il valore si è già detto. In estrema sintesi con le nuove regole derivanti dalla spending review la Provincia di Ferrara, socia assieme al Comune dell’Isr, deve dismettere la sua presenza economica e giuridica all’interno dell’istituto. Cosa avvenuta nelle scorse settimane di fronte al notaio. L’Istituto continuerà sotto forma di “ufficio studi” legato ai Musei d’Arte antica con una presidenza onoraria e – concessione questa successiva rispetto alle prime ipotesi – con un comitato scientifico.
Comitato di cui lo stesso Venturi, fondatore dell’Isr, avrebbe volentieri fatto parte. Ma “quando mi si è fatta capire che la mia presenza scientifica è troppo ingombrante – faceva sapere il professore a metà dicembre (vai all’articolo) -, che il mio pensare in grande turba e inibisce la capacità di realizzazione scientifica di qualcuno dei colleghi presenti nel comitato, allora capisco che è il momento di alzare le mani”.
Ora Venturi si ‘sbottona’ e dichiara pubblicamente le ragioni di un matrimonio che non s’aveva da fare: il tentativo di allontanamento sarebbe avvenuto “ben prima delle dismissioni della Provincia come socia dell’Isr”. Il tutto risalirebbe ad almeno un anno fa, “come risulta dalla corrispondenza intercorsa tra me e l’assessore alla cultura”. Il motivo? “I miei progetti, sempre presi in accordo con il comitato scientifico, non collimavano con la “politica” delle istituzioni a causa delle mie scelte culturali”. Una cultura ‘troppo alta’ che si è meritata una risposta ‘troppo bassa’: “il Comune ci fa una brutta figura”.
“Appaiono curiosi o perlomeno nuovi nella politica della sinistra – riflette amaro Venturi – questi tentativi di egemonizzare non tanto la cultura ma le sue ricadute, quasi sempre legate a resa economica o incentivante il turismo. Quasi che essa dovesse in qualche modo essere ancilla domini”.
Intanto su facebook è nato un gruppo contro la chiusura dell’istituto (http://www.facebook.com/events/128928537266363/?ref=ts&fref=ts), che vede tra le firme diversi esponenti della cultura locale. “Non possiamo permettere la chiusura di questo istituto di ricerca – si legge nella pagina dedicata -, dove molti e noti studiosi come il prof. Gianni Venturi e colleghi hanno dato un notevole contributo alla famosa città del rinascimento che ne rappresenta uno dei massimi centri. Ferrara è stata un importante centro medioevale e una delle corti più sfarzose del rinascimento”.
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