Dopo la prima marcia indietro di metà settembre (vai all’articolo), il sindaco di Ferrara rilancia l’ordinanza anti-prostituzione, già varata quasi a sorpresa a metà agosto (vai all’articolo). Se allora le forze contemplate erano solo quelle della polizia municipale, ora il provvedimento sembra pensato più ad ampio raggio e con uno spettro di azione più mirato. Non solo nel. Breve periodo.

Il testo è frutto delle recenti riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e i suoi effetti si inseriscono nella strategia condivisa questa volta non solo da prefettura, ma anche da questura, forze dell’ordine e Comune di Ferrara.

La zona di interesse rimane sempre quella vicina alla Stazione Ferroviaria. “L’ordinanza – spiega una nota del municipio che preannuncia il provvedimento – trae spunto da provvedimenti analoghi adottati da altre amministrazioni comunali capoluogo di provincia della nostra e di altre regioni (Reggio Emilia su tutti, ndr) e tiene conto dei limiti che la Corte Costituzionale ha inteso porre alla effettiva sfera di azione dei Comuni, ridimensionando così il fenomeno dei cosiddetti “sindaci sceriffi” che travalicavano le proprie competenze”.

Nel dettaglio l’ordinanza – che è “immediatamente esecutiva” – prevede che “fino al 18 dicembre 2012, per esigenze di sicurezza della circolazione stradale, di decoro urbano e a garanzia di una libera fruizione degli spazi pubblici da parte dei cittadini, nelle strade e piazze di via San Giacomo, piazzale della Castellina, piazzale Stazione, viale Costituzione, via Felisatti, via Battisti, via Nazario Sauro, piazzetta E.Toti, via Ticchioni (da corso Piave a via Battisti), piazzetta Rizzieri, via Piave (tratto compreso tra via San Giacomo e via Fortezza), nonché su tutte le aree soggette a pubblico passaggio afferenti alle anzidette strade e piazze, è fatto divieto di “porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad accordarsi per ricevere prestazioni sessuali a pagamento” (è sufficiente per incorrere nella sanzione sostare o fermare il veicolo, o consentire che vi salga o scenda una prostituta).

Vietato anche “colloquiare con prostitute, sulla pubblica strada o negli spazi aperti al pubblico”. Qui fanno eccezione i casi di assistenti sociali e appartenenti alle forze di polizia e alla polizia locale. Non sarà possibile nemmeno “eseguire, alla guida di veicoli, manovre pericolose o di intralcio alla circolazione stradale” con lo scopo di fermarsi con le prostitute. Ai conducenti verranno applicate anche le sanzioni conseguenti alle eventuali violazioni del codice della strada. Ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali e amministrative previste dalle leggi in vigore, i trasgressori saranno puniti con multe da 25 a 500 euro.