Politica
21 Maggio 2012
Il nuovo sindaco di Comacchio: “Successo importante ma amaro”

Fabbri, la vittoria dell’umiltà

di Redazione | 3 min

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di Giulia Zago

Comacchio. “La mia è una vittoria tanto importante quanto amara perché sono due giorni che ho la testa altrove: alla povera Melissa trucidata e ai terremotati dell’Emilia”. Sono queste le prime riflessioni  di Marco Fabbri, candidato del Movimento 5 Stelle, subito dopo avere capito che l’impresa era compiuta. È lui il nuovo sindaco di Comacchio. Lo ha decretato il massiccio consenso di quasi il 70% delle elettrici e degli elettori che si sono recati alle urne. In un numero di affluenza che ricalca all’incirca quello del primo turno elettorale di due settimane fa.

Per il primo cittadino ‘grillino’ questa è “anche una vittoria dei giovani. Di quei tanti giovani che stanno manifestando in memoria di Melissa”. Poi, ritornando per un istante a Comacchio, aggiunge: “la mia umiltà ha vinto sull’arroganza di Pierotti”.

Tolto il sassolino dalla scarpa, fabbri continua pensando al terremoto emiliano, che “deve farci riflettere: si deve maturare un diverso e rispettoso rapporto con la natura. Ogni ferita che le apportiamo ci viene restituita con gli interessi. Non si fa ancora abbastanza per fare rispettare le norme antisismiche nelle costruzioni”.

Alla domanda d’obbligo sulla formazione della nuova giunta municipale, Fabbri non si sbilancia sulla quella che ora è la sua priorità. “Sceglieremo i migliori. E non burocraticamente sulla base dei soli loro curricula. Che taglierebbero fuori persone giovani e capaci”. Altro, per il momento non vuole aggiungere. L’unica concessione che rilascia ai taccuini è la missione che affida alla sua squadra: “quella di risollevare il ruolo di Comacchio nella concertazione provinciale alla posizione che gli compete e merita. Il primo banco di prova in questo senso darà quello sanitario, per il quale chiederemo l’attivazione di un tavolo di concertazione con Provincia e Regione.

Il giovane sindaco esclude categoricamente di dovere pagare dei debiti di riconoscenza a terzi, ribadendo che lui e il M5S hanno scelto appunto di non apparentarsi politicamente con nessuno per tenersi le mani libere. “Questa è la vittoria dei cittadini, che si fonda sul nostro dialogo con e per loro. Una vittoria della trasparenza dopo tanta opacità politica che ha escluso la cittadinanza dalla formazione delle scelte strategiche per il futuro di Comacchio”.

E dopo aver risposto alla ridda di domande dei cronisti, Fabbri si è “concesso” alla folla. Strette di mano, abbracci, pacche sulle spalle a fare da cornice all’arrivo del nuovo sindaco. Ad accoglierlo una grandissima folla. “E’ difficile trovare le parole”. Inizia così il suo primo discorso, da sindaco, Marco Fabbri. Rivolge un primo ringraziamento alle 175 persone che, con le loro firme, gli hanno permesso di iniziare un nuovo cammino: “Adesso abbiamo una bella bicicletta e quindi non bisogna far altro che pedalare”. Per Fabbri bisogna “che tutti si tirino su le maniche”, perché “Comacchio ha tutti i numeri per avere il suo giusto posto al sole”.

Una delle prime cose da fare sarà “quella di rendere trasparente tutto ciò che succede dentro il Municipio”. La mente corre poi a Parma, dove il candidato del M5S ha vinto con il 60% dei voti. Anche “lì, come a Comacchio, sta succedendo una  rivoluzione politica”. Una rivoluzione in nome della “trasparenza”, “del dialogo con i cittadini” e “contro quella  cattiva politica, che oggi ha perso la  fiducia  dei cittadini”. A riguardo il primo cittadino afferma che, oggi “solo se si toglieranno i finanziamenti dalla politica allora si potrà ricominciare a farla”.

Dal palco interviene anche Sergio Provasi che descrive Comacchio, come “uno dei posto più belli al mondo”,  un luogo  che “ha tutte le possibilità per crescere”. La parola passa quindi ad un altro esponente del M5S, Robert Bellini, che affronta la questione giovanile: “Bisogna dare spazio ai giovani comacchiesi. Non si può più continuare a nasconderli e dimenticarli”.

Riprende in mano il microfono Fabbri,  per rivolgere un appello alla  folla che via via si fa straripante. “Abbiamo bisogno di tutti voi. Siamo tranquilli e  operativi. Grazie di cuore”.

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