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23 Marzo 2012
A Venezia la mostra dell'artista, allargata a Hoffman e la Secessione

Nel segno di Klimt

di Redazione | 2 min

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Il Museo Correr di Venezia presenta dal 24 marzo all’8 luglio, nelle magnifiche sale che affacciano su piazza San Marco, una straordinaria mostra dedicata a Gustav Klimt, a un secolo dalla sua clamorosa partecipazione alla Biennale.

L’occasione è data dalla celebrazione del 150° anniversario della nascita del famoso artista viennese (1862-2012), e dell’eccezionale collaborazione tra la Fondazione musei civici di Venezia e il Belvedere di Vienna. La curatela scientifica è di Alfred Werdinger, uno dei massimi esperti dell’artista austriaco.

“Klimt nel segno di Hoffman e della Secessione”, questo è il titolo della rassegna, un ciclo eccezionale di dipinti, rari e preziosi disegni, mobili e raffinati gioielli, ma anche elaborate ricostruzioni e interessanti documenti storici. Le opere illustrano la genesi e l’evoluzione in ambito architettonico e pittorico  dell’impegno di Klimt e di quanti con lui diedero vita alla Secessione viennese, istanza di quel modernismo europeo che ebbe tra i suoi protagonisti di spicco personaggi come George Minne, Jan Tootop, Fernand Khnopff, Koloman Moser, e soprattutto l’amico di tante avventure intellettuali e progettuali, Josef Hoffmann.

Il percorso espositivo si snoda dagli esordi fino alle opere più famose che videro Klimt lavorare fianco a fianco con Josef Hoffmann, architetto e interior designer. Il tutto per raccontare la fertile liason di questi pionieri del moderno, per i quali architettura, pittura e arti applicate avrebbero dovuto mescolarsi fino a diventare tra loro inscindibili, dando vita a più di un momento e a più di uno stile.

A testimonianza di quanto fosse forte l’influenza di Klimt sulla cultura figurativa italiana dell’epoca, verranno esposti nelle sale di Ca’ Pesaro dal 31 marzo all’8 luglio, come completamento e corredo della mostra al Correr, due grandi cicli decorativi che bene raccontano di questa visionaria affinità elettiva: “Le mille e una notte” di Vittorio Zecchin e “La Primavera” di Galileo Chini, in prestito dalla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma.

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