E’ morto quattro anni fa per un incidente sul lavoro in una nave a Mumbay, in India, ma i documenti chiesti per rogatoria dalla Procura di Ravenna, che ha aperto un fascicolo per la morte del 36enne tecnico elettricista Anacleto Beneventi di Comacchio, sono arrivati solo in questi giorni. L’udienza preliminare è stata quindi rinviata all’inizio di ottobre, anche perché per tradurre i verbali, che potrebbero contenere rilievi importanti sulla dinamica dell’episodio che è costato la vita al comacchiese, ci vorrà tempo.
La titolare del fascicolo, la pm Cristina D’Aniello, aveva chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo il titolare della ditta di Ravenna per la quale lavorava l’elettricista comacchiese, i legali rappresentanti dell’impresa subappaltatrice e quelli dell’azienda committente. Anacleto Beneventi, secondo quanto finora sembra essere emerso, è rimasto ucciso dopo un volo di una ventina di metri mentre si trovava a bordo di una nave in costruzione di cui stava collaudando gli impianti elettrici. L’episodio è avvenuto il 3 aprile del 2008 e il fatto che la nave battesse bandiera indiana per la difesa porrebbe inevitabilmente il problema della competenza territoriale.
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