Cronaca
22 Agosto 2011
Dalla più antica a quella, tutta femminile, costituita nel 2010. Segnali di apertura dalla 'Giordano Bruno'

Massoneria, a Ferrara quattro logge in attività

di Redazione | 4 min

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Se da una parte il Movimento 5 Stelle ha presentato, per voce del consigliere Giovanni Favia, un’interrogazione sulle logge massoniche nel tentativo di far uscire allo scoperto chi ricopre un incarico pubblico – “chi ricopre un incarico pubblico dichiari le proprie appartenenze”, afferma Favia nella sua ‘operazione trasparenza’ – dall’altra gli appartenenti alle logge, in regione come nel Ferrarese, difficilmente acconsentiranno a rendere pubblico il proprio nome in associazione alla massoneria, la cui caratteristica è storicamente legata alla segretezza.

Questo nonostante proprio a Ferrara la massoneria non manifesti più quella forza e influenza che altrove invece esercita ancora. Nella nostra provincia gli appartenenti alle logge massoniche sono infatti stimati in un centinaio di persone, suddivise nelle quattro logge ancora in attività. La più anziana, in quanto fondata nel 1945, è intitolata a “Girolamo Savonarola”, mentre di più recente costituzione sono le logge “Giordano Bruno” (1973) e “Meuccio Ruini” fondata nel 2006 a Cento. Ancora più recente, del 2010, la costituzione di una loggia femminile, il Capitolo Osiride, delle “Stelle d’Oriente”.

Fra queste la più attiva è forse la loggia “Giordano Bruno”, che si identifica come la numero 852 affiliata al Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. Attiva anche in termini di quella ‘trasparenza’ chiesta dal Movimento 5 Stelle, dato che, quantomeno, alcune basilari informazioni su di essa sono state inserite in un sito internet consultabile da chiunque. Sito che contiene anche una breve storia della loggia “Giordano Bruno” e, più in generale, della massoneria estense. Così si scopre che furono 8 i massoni ferraresi a fondare la loggia 852, divenuti oggi una cinquantina.

Ma chi sono i massoni ferraresi? Alla domanda proprio sul sito della “Giordano Bruno” si dà una parziale risposta. Niente nomi, ovviamente, ma alcuni preziosi indizi: “A questa domanda – si legge infatti nel capitolo del sito dedicato alla “Ferrara Massonica” – si può ancora incappare in un certo riserbo (anche se ormai il concetto di segretezza della vecchia massoneria è stato del tutto superato, e sono sempre più frequenti le manifestazioni ed i convegni in cui i “liberi muratori” si manifestano apertamente e pubblicamente; gli stessi massoni ferraresi non si nascondono affatto: alla porta del loro tempio, c’è una vistosa ed esplicita targhetta…). Più semplice, comunque, è ottenere una risposta esauriente ad un altro quesito: cosa sono i massoni? Ci viene detto che sono principalmente “cercatori” o meglio “esploratori” delle più antiche fonti del sapere e della spiritualità. E’ del tutto falso che la Massoneria rifiuti ed osteggi la religione. E quella cattolica in particolare. Anzi, ad ogni “iniziato” è espressamente richiesto di avere un credo od un fondamento religioso. Probabilmente ciò che differenzia i massoni dai cattolici più osservanti è unicamente il fatto di sentire il forte bisogno di andare oltre ai dogmi e ricercare in antichi percorsi sapienziali ed iniziatici le radici più autentiche della propria fede”.

Come si potrà notare, dunque, non sono indicati né i nomi dei “liberi muratori” né tantomento il luogo in cui si troverebbe il loro “tempio”. Si ritrovano invece molti nomi di massoni ferraresi ormai passati alla storia. Fra questi Ercole Tancredi Mosti, Ugo Bassi e, in tempi più recenti, Arnaldo Ferraguti (primo illustratore del libro “Cuore” ), Giulio Gatti Casazza e il centese Giuseppe Borgatti. Scorrendo questa pagina di storia massonica ferrarese il sito della “Giordano Bruno” fornisce ancora altri interessanti indizi sugli appartenenti. “Personaggi della massoneria ferrarese – è scritto – hanno certamente inciso nella vita pubblica della città. Allora, come in parte oggi, frequentavano il tempio massonico personaggi di rilievo dell’economia (ai vertici di imprese, delle principali associazioni di categoria, e dei maggiori istituti di credito cittadini), delle istituzioni, dell’università, dei mestieri e delle professioni”. “Allora come in parte oggi”, dunque.

La massoneria “non vuole certamente più nascondersi”, si sostiene nello spazio web della loggia estense, che mette nero su bianco una sorta di ‘manifesto’ o, meglio, di “sogno della Massoneria ferrarese e di quella italiana in generale”, quello cioé “di poter vivere finalmente in un paese “normale”. Dove sia appunto normale praticare tolleranza, fratellanza, ed eguaglianza, senza incorrere in sospetti e discriminazioni. Dove sia normale dirsi fratelli e praticare la massoneria”.

Un  segno di ‘apertura’, infine,  viene dato nello svelare come in tempi recenti Ferrara abbia già ospitato “pubblicamente” per due volte le massime cariche massoniche: “negli Anni Ottanta il Gran Maestro Armando Corona (nel corso di una memorabile serata del Lyons Club all’Hotel Astra), nel 1999 il Gran Maestro Virgilio Gaito (nel corso di una serata del Rotary Club di Copparo)”. “Il prossimo appuntamento – annunciano dal sito – potrebbe essere proprio quello con l’attuale Gran Maestro Gustavo Raffi, avvocato ravennate, con alle spalle un certo impegno politico nel Partito Repubblicano di Spadolini e La Malfa, il quale è fra l’altro legato a Ferrara da un singolare ricordo personale, che ha raccontato egli stesso recentemente: la sua iniziazione in massoneria, avvenne infatti proprio al ritorno da un suo comizio nel Ferrarese”.

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