23 Giugno 2011
"Se non si stesse per andare a Cona ci sarebbe da protestare”

Semideserto il primo incontro sulla sanità che cambia

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

Nella foto, da sinistra: Roberto Melandri, Gabriele Rinaldi, Paolo Saltari, Carlo Zanotti, Anna Rosa Fava

Un po’ di passato, molto presente e poco futuro. Si potrebbe sintetizzare così, ricorrendo alla scansione temporale, il primo degli incontri con i cittadini sul tema ‘La sanità ferrarese che cambia’, svoltosi ieri pomeriggio in Castello. Non si sono persi granché insomma i molti assenti (c’era una trentina di persone), notati anche dalla portavoce del sindaco Anna Rosa Fava: “Ci aspettavamo più gente…”.

L’argomento odierno era ‘Pronto soccorso – istruzioni per l’uso’, introdotto da Fava, dal direttore generale dell’Usl Paolo Saltari e dall’omologo del Sant’Anna Gabriele Rinaldi. Ha quindi preso la parola Carlo Zanotti, direttore dei servizi di emergenza e pronto soccorso dell’Azienda Usl: il suo intervento ha descritto il lavoro del servizio che dirige, e ne ha ripercorso la storia.

“È nato il 21 dicembre 2000, quando i pronto soccorso erano strutture isolate una dall’altra ed aggregate a reparti: si è voluto dare allora dignità alla struttura ed uniformità al servizio”. L’attività svolta è sia intra sia pre ospedaliera, ossia precedente l’arrivo al nosocomio, “in ogni caso si lavora in rete, se un paziente entra e non puoi essergli fornita la prestazione di cui ha bisogno viene accompagnato o inviato ad un’altra struttura”. Nella nostra provincia ce ne sono sette: a Ferrara, Cento, Bondeno, Argenta, Copparo, Lagosanto e Comacchio.

Venendo ai numeri, gli accessi ogni 1.000 abitanti sono passati dai 418 del 2009 ai 464 del 2010, mentre in Regione sono meno, 410; ogni giorno entrano mediamente 450 persone. Sono tre i punti critici individuati da Zanotti: “I malati cronici, gli anziani, con un aumento del 20% degli over 85 che accedono al servizio, ed il reperimento di posti letto”.

Qualcosa di più riguardante il futuro l’ha detta Roberto Melandri, che dirige l’unità operativa di emergenza – urgenza del Sant’Anna. “Siamo divisi in tre – ha spiegato –: pronto soccorso, medicina d’urgenza e 118. In totale gli accessi nel 2010 sono stati 78.699, circa 1.500 in più rispetto all’anno prima”. I problemi segnalati non si discostano molto da quelli di cui ha parlato Zanotti: invecchiamento, aumento del bisogno di salute, e forse anche una carenza della medicina generale.

Melandri ha anche fornito i tempi medi d’attesa per i diversi codici, confrontandoli con gli standard indicati dalla Regione. Qualche problema c’è, come ha ammesso lo stesso dirigente, con il codice giallo: l’attesa non dovrebbe superare i 20 minuti, ma per il 43% degli accessi ne dura di più. Vanno invece meglio le cose ai codici verdi (solo il 16% supera le 2 ore indicate dalla Regione) e a quelli bianchi (appena il 2% aspetta più di 4 ore).

Non sono mancate critiche all’attuale “infelice” struttura di corso Giovecca, e “se non si stesse per andare a Cona ci sarebbe di che protestare”. Ora infatti il triage (lo smistamento) è carente nel garantire la privacy ai pazienti, e questi devono poi muoversi, o spesso essere trasportati, in una struttura costituita da ambulatori, “secondo l’impostazione degli anni ‘90”. I trasporti causano dunque molti tempi morti.

“A Cona garantiremo più privacy – anticipa Melandri –, trasferendoci passeremo da uno spazio fatto di ambulatori ad uno di box-visite, con il personale che si sposta e raggiunge il paziente. I percorsi potranno poi essere diversificati, e le specialità coordinate”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com