Convalidato l’arresto per l’uomo sfuggito all’alt dei Carabinieri
È fuggito ad ad un controllo dei Carabinieri di Goro ed è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione a fini di spaccio di cocaina 39enne nordafricano
È fuggito ad ad un controllo dei Carabinieri di Goro ed è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione a fini di spaccio di cocaina 39enne nordafricano
Prima ha provato a fuggire dai carabinieri in auto poi, dopo essere uscito di strada, a piedi. È quanto accaduto nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 17 aprile, quando una pattuglia dei militari di Goro ha notato una Volkswagen Golf guidata da un uomo che stava girando ad alta velocità per le vie del paese
Dopo cinque anni, Davide Nardini lascia la presidenza di Asp del Delta Ferrarese e al suo posto nei giorni scorsi è stato nominato Lorenzo Marchesini
Il Comune di Goro annuncia il lancio di un nuovo corso di formazione e avvio all'imprenditorialità, esclusivamente dedicato ai giovani under 30 interessati al settore turistico
Le Confederazioni Nazionali di Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero generale nazionale della durata di quattro ore per giovedì 11 aprile
La procura di Ferrara ha indagato due persone per la morte di Elia Ricci, il pescatore di Goro di 26 anni morto all’improvviso lo scorso 16 dicembre per un malore dopo una serata passata con gli amici.
Elia era un culturista e, questo il timore degli inquirenti, potrebbe aver assunto sostanze dopanti dannose per il suo organismo. Per far luce su questo aspetto è stata eseguita l’autopsia sul copro del ragazzo. A eseguire le operazioni autoptiche per conto della pm Barbara Cavallo è stata ieri, venerdì 23 dicembre, il medico legale Silvia Boni. Con lei il medico legale Mauro Martini, consulente di parte nominato da una delle due difese.
Indagati per morte in conseguenza di altro reato sono il gestore di una palestra di Bosco Mesola frequentata da Elia, un uomo di 53 anni, e un fisioterapista di 26.
Nella palestra i Carabinieri di Comacchio e i Nas avevano trovato cocaina e hashish, oltre a numerosi farmaci (senza prescrizioni mediche) e sostanze dopanti. Il titolare, difeso dall’avvocato Denis Lovison, è finito ai domiciliari.
Il fisioterapista, con lo studio nel comacchiese, era invece stato denunciato a piede libero per detenzione di droga e ricettazione. Il professionista è difeso, come detto, dall’avvocato Marzola.
I familiari della vittima sono invece assistiti dall’avvocata Tiziana Lionello del foro di Rovigo e dall’avvocato Gabriele Civello del foro di Venezia. Anche loro hanno fatto seguire l’autopsia dai propri consulenti, il dottor Andreav Galassi di Vicenza e il dottor Maurizio Banfi di Padova.
Per le analisi tossicologiche, invece, la procura ha nominato il dottor Roberto Testi dell’Istituto di Medicina Legale di Torino e il dottor Enrico Gerace del Centro Antidoping di Torino.
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