Cronaca
24 Dicembre 2022
Sul biologico si è fatto negli ultimi anni un grande investimento: 2.150 ettari sono coltivati

La coop braccianti racconta il valore della terra

di Redazione | 3 min

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Giuseppe Ciani

Filo. “Dalla terra il valore del cibo”. Così la cooperativa agricola braccianti Giulio Bellini ha voluto intitolare un incontro per raccontare i temi della terra e dell’agricoltura dell’Emilia Romagna in ottica dell’innovazione e della sostenibilità. L’incontro, svolto presso l’azienda Garusola di Filo di Argenta, è stato trasmesso in diretta televisiva mercoledì 14 dicembre sul circuito Agrilinea TV per il ciclo di trasmissioni “La Veggia”.

“Partendo dal racconto delle persone, del loro lavoro e della loro storia – ha spiegato il presidente della cooperativa, Giuseppe Ciani – vogliamo riportare al centro la terra di questa grande pianura bonificata, la vita e lo sviluppo di una Cooperativa di riferimento del territorio emiliano-romagnolo”. Da questa premessa è nato un confronto pubblico con rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni di categoria, del mondo cooperativo, della ricerca e importanti aziende del settore agroalimentare.

Particolarmente graditi sono stati gli interventi di Cristian Maretti, presidente nazionale di Legacoop agroalimentare e di Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca. Mammi ha voluto commentare il 2022, ricordandolo come “un anno difficile tra siccità e cambiamenti climatici, pandemia, guerra e crisi energetica. Ma l’Emilia-Romagna si è confermata il cuore agroalimentare dell’Italia, per la quantità, qualità e varietà delle produzioni”. In questo contesto, ha continuato l’assessore “la cooperativa Giulio Bellini rappresenta bene il modello Emilia-Romagna, un modello fatto di cooperazione, cioè fare insieme con radici profonde e visione del futuro. La filiera integrata, diversificata e di qualità della Giulio Bellini, che ringrazio per il lavoro che svolge oggi e che ha svolto in ottant’anni di storia”.

“Innovazione, sostenibilità, tracciabilità e filiera sono capisaldi per la cooperativa agricola Giulio Bellini, impegnata da sempre nella ricerca del valore aggiunto per i grandi seminativi” ha aggiunto Sante Baldini, direttore generale e presidente onorario della cooperativa evidenziando quanto sia importante e strategica l’integrazione e l’innovazione in agricoltura per migliorare la redditività dell’impresa. “Come cooperativa siamo sempre stati attenti nel cercare e catturare il massimo del valore aggiunto dei prodotti della terra, attraverso l’ottimizzazione dei fattori produttivi e dei numerosi investimenti di trasformazione e lavorazione che ci siamo dati per la loro valorizzazione. Oggi possiamo dire che la strada intrapresa è stata quella giusta, rendendo la cooperativa competitiva sul mercato offrendo lavoro ai nostri Soci e garanzia per tutte le nostre produzioni. Da ultimo con le acquisizioni del ramo d’azienda delle colture proteiche e dei cereali abbiamo avviato percorsi di valorizzazione di filiera con aziende agricole e agroalimentari in tutto il territorio nazionale”

La cooperativa Bellini

Con 250 soci lavoratori, circa 5.000 ettari di superficie lavorata, 50 milioni di euro di fatturato, la cooperativa agricola braccianti Giulio Bellini costituisce un grande gruppo agroalimentare che ha saputo creare una filiera completa e integrata che è partita dalla produzione agricola (Giulio Bellini e Tenuta Garusola), per arrivare alla lavorazione di cereali e farine (Molino Sima), l’attività sementiera (Sementi di Romagna), la gestione del verde urbano (Albaverde), i vivai (Habitat). Oggi il gruppo sa proporsi nei mercati internazionali dove è apprezzato e riconoscibile per l’alta qualità di prodotti tutti ottenuti con tecnologie innovative e con metodi di agricoltura biologica e lotta integrata.

Proprio sul biologico si è fatto negli ultimi anni un grande investimento: 2.150 ettari sono coltivati bio, parte delle varietà delle sementi e l’intera produzione del Molino Sima, oggi affiancata da una linea gluten free per la private label.

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