Manifestò in Puglia in favore dei disabili ma per il tribunale fu un’occupazione: multa a Paolo Vezzani
L'ex consigliere leghista e capo del Movimento Rivoluzione Umana condannato a pagare 9450 euro per aver occupato un viale e aver deviato il traffico durante una protesta contro le carenze in tema di disabilità a Bari. Impugnata la sentenza, il pagamento per ora è sospeso

Paolo Vezzani stringe la mano al presidente Emiliano
9.425 euro di multa, per il momento sospesa per via del ricorso alla condanna al pagamento in primo grado imposta dal tribunale di Bari. È salato il conto del lungo strascico della protesta del ferrarese Paolo Vezzani – ex consigliere dimissionario leghista e portatore di disabilità che ora si batte per l’accessibilità nelle città con il suo Movimento Rivoluzione Umana – che nel luglio dello scorso anno si era battuto a Bari per solidarizzare con altri disabili che protestavano contro il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per le carenze del pubblico nei loro confronti.
Lui, che insieme ad altri alla fine della tre giorni di protesta era riuscito ad avere un colloquio con lo stesso Emiliano, era stato denunciato insieme ad altri sette contestatori. L’accusa era quella di aver occupato abusivamente il lungomare Nazario Saurio e aver fatto deviare il traffico. Con l’aggiunta, sempre secondo l’accusa, di aver reiterato lo stesso comportamento in una sala del primo piano del palazzo della Regione Puglia, al netto – si intende in questo caso – della deviazione del traffico.
Così per lui, a un anno e mezzo dai fatti, arriva il decreto penale di condanna da parte del tribunale alla multa. Vezzani – che però contesta le accuse dicendo in sintesi che la protesta era pacifica, le richieste sono state accolte, e che per quanto riguarda la sala sarebbe stato invitato dallo stesso personale dell’ente in attesa del ricevimento da parte del presidente Emiliano – ha quindi impugnato la sentenza.
La multa, dopo il viaggio di circa di 600 chilometri dello scorso anno, è quindi sospesa in attesa del secondo grado di giudizio.