Tre intossicati dal monossido a Portomaggiore
Sono finiti tutti alla camera iperbarica di Ravenna e ora non sono in pericolo di vita. Sul posto carabinieri, vigili del fuoco e 118

(foto di archivio)
Portomaggiore. E’ particolarmente insidioso in quanto incolore, insapore e inodore e, se inalato, può portare alla perdita di coscienza e anche alla morte. Si allunga la lista degli intossicati dal monossido di carbonio di questi giorni, dato che altre tre persone hanno dovuto essere soccorse e portate in ospedale.
Non sono in pericolo di vita, ma hanno rischiato grosso tre persone di origine pachistana che sono state salvate nel corso della notte. I tre abitano in via Motta Vegrazzi a Portomaggiore ed è lì che si sono portati i vigili del fuoco e i sanitari del 118, oltre ai carabinieri di Massa Fiscaglia, trovando i tre pachistani intossicati, trasportati in ambulanza prima all’ospedale di Cona, poi alla camera iperbarica di Ravenna.
Da quanto si apprende, il monossido non si sarebbe sprigionato per un difetto della caldaia dell’appartamento, che secondo le verifiche dei vigili del fuoco non aveva problemi di malfunzionamento, ma probabilmente dall’abitudine dei tre di riscaldare l’ambiente accendendo alcune braci. Le verifiche sono comunque ancora in corso.
Con questi ultimi casi, favoriti dall’arrivo del freddo e dall’accensione degli impianti di riscaldamento, sono complessivamente dieci le persone rimaste intossicate dal monossido in appena quattro giorni in provincia di Ferrara, e fra queste anche due bambini. Di questi, cinque hanno dovuto ricorrere alla camera iperbarica per risolvere l’intossicazione.