Economia e Lavoro
25 Novembre 2022
Per il coordinatore Francesco Manca è "essenziale un intervento tempestivo da parte della Regione Emilia-Romagna per dare respiro alle attività del comparto turistico"

Mareggiata ai lidi, il Tpi chiede stato d’emergenza e adeguati ristori alla Regione

di Redazione | 2 min

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A seguito dei danni che la costa Ferrarese ha subito per via dell’eccezionale mareggiata di martedì, il Tavolo provinciale dell’Imprenditoria lancia l’allarme e chiede l’erogazione di adeguati aiuti per far ripartire le numerose imprese che sono state colpite.

“Oltre alla richiesta dello stato di emergenza, che il Veneto ha già firmato mercoledì – sottolinea Francesco Manca, attuale coordinatore del Tpi – chiediamo che vengano forniti rapidamente adeguati ristori, per far sì che le imprese danneggiate possano da subito attivarsi e rendere nuovamente agibili le proprie attività”.

Per il tavolo dell’imprenditoria in questo momento risulta essenziale un intervento tempestivo da parte della Regione Emilia-Romagna per dare respiro, in particolar modo, alle attività del comparto turistico (dal balneare al commerciale), sostanzialmente le più colpite dalla mareggiata che il 22 novembre ha interessato tutto il litorale di Comacchio.

Danni anche al comparto delle pesca e dell’acquacoltura, in particolare nelle aree di Goro e Comacchio dove le mareggiate hanno danneggiato imbarcazioni e strutture portuali. Interessato anche il mercato ittico di Porto Garibaldi.

Alle somme stanziate in base allo stato di crisi per far fronte all’emergenza di queste ore, sarà poi necessario affiancare risorse future sia per la ripresa economica dei lidi, punto di eccellenza del turismo ferrarese, che per coordinare e velocizzare gli interventi strutturali per la salvaguardia ambientale della costa. Opere che, alla luce di quanto accaduto, risultano sempre più indispensabili.

Come già evidenziato dall’assessore Regionale Priolo presente al lido di Volano, l’evento è paragonabile ad un terremoto o alla frana di una montagna che mette a repentaglio cittadini e imprese. È pertanto necessario un “Progetto speciale del Delta” che metta in sicurezza idraulica il territorio e stanzi delle risorse per la ricostruzione delle imprese analogamente a quanto realizzato con il terremoto del 2012.

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