Politica
18 Novembre 2022
Una 'passeggiata istituzionale' col sindaco Fabbri, l'assessore Balboni e l'advisor di Ar.Co ha aperto il percorso comunicativo con la città e i ferraresi sul progetto che tanto sta facendo discutere in queste settimane

Fé.Ris. Dopo 30 anni riapre l’ex Caserma: un tour per convincere i cittadini ad accettare anche l’ipermercato

di Davide Soattin | 5 min

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A trent’anni esatti dall’ultima volta – era il 29 ottobre 1992 quando venne dismessa e mai più utilizzata – sono tornate ad aprirsi le porte dell’ex CasermaPozzuolo del Friuli‘ di via Cisterna del Follo e della vicina Cavallerizza di via Scandiana, fulcro della ‘passeggiata‘ istituzionale con cui il sindaco Alan Fabbri, l’assessore Alessandro Balboni e Marco Da Alto, advisor di Ar.Co., hanno aperto il percorso comunicativo con la città e i ferraresi sul progetto Fé.Ris.

Gli interventi sulle due strutture infatti, insieme alla costruzione di un supermercato in via Caldirolo e di un parcheggio scambiatore in viale Volano, costituiranno la parte più significativa dell‘accordo di programma pubblico-privato che avrà come suoi obiettivi principali rigenerazione, innovazione  e sostenibilità e si concretizzerà su tre aree situate all’interno e in prossimità del centro storico di Ferrara.

Nello specifico, la Caserma e la Cavallerizza – oggi in uno stato di abbandono evidente tra calcinacci, erbacce e degrado generalizzato – rinasceranno attraverso le nuove funzioni dinamiche previste dal progetto, vale a dire un campus universitario da almeno 400 posti letto, una food court per attività di ristoro e servizi e un volume destinato a definire uno spazio condiviso da destinare ad attività di pubblico interesse.

Tutto – assicurano i responsabili – sarà effettuato nel rispetto delle volumetrie esistenti, recuperate attraverso l’abbattimento degli edifici ritenuti incongrui e la ristrutturazione degli edifici di pregio e interesse storico dell’ex Caserma che, tra le altre cose, dalle verifiche stative post-sisma del 2012, non ha fortunatamente riportato gravi danneggiamenti.

Centro nevralgico del progetto dello studentato saranno due spazi pubblici aperti che hanno fatto da perno alla riorganizzazione complessiva dell’area: una piazza che si attesta su via Scandiana e si apre sui giardini di Palazzo Schifanoia, che rappresenta il luogo attorno cui orbiteranno le nuove funzioni inserite nell’area, proponendosi come un nuovo generatore di socialità, e un ‘salotto verde‘ che prenderà forma nell’attuale cortile della Caserma, dove aree alberate con panchine e sedute si alterneranno a grandi aree erbose pensare per l’uso dei bambini, dei giovani-studenti e dei visitatori interni.

Inoltre, il complesso sarà dotato di numerosi posteggi per le biciclette per incentivare la mobilità sostenibile.

“Oggi – esordisce il sindaco Alan Fabbri – riapriamo un luogo importante, chiuso nella memoria dei ferraresi per tanti anni. È un progetto a cui teniamo molto come amministrazione comunale, che nasce dalla collaborazione tra pubblico e privato, mai scontata in questo Paese. Si tratta di un progetto ambizioso, che cuba decine di milioni di euro per quelli che sono gli interventi di sostanziale recupero degli edifici, che andranno in mano alla città, ma anche a Unife, che ha espresso parere favorevole per quello che stiamo facendo. In questo modo daremo lavoro alle aziende locali che saranno impegnate nel rifacimento della struttura, ma anche a chi verrà dopo, con un piano occupazionale di circa 400 persone (in realtà, come dimostrato in commissione consiliare, si parla di circa 250 possibili posti, ndr). Stiamo valutando il da farsi con gli enti preposti attraverso una Conferenza tecnica dei Servizi e siamo fiduciosi per la realizzazione che faremo a prescindere da qualsiasi ostacolo che troveremo. Noi andremo avanti felicemente fino alla fine”.

Tra i principali ‘sponsorizzatori’ di Fé.Ris c’è l’assessore Alessandro Balboni con delega ai Rapporti con Unife: “Avviamo un percorso che rigenererà cifre davvero cospicue. Si parla di circa 100 milioni di euro che, per una città come Ferrara, è un qualcosa di davvero molto importante. Rigenereremo circa 45mila metri quadri di spazi abbandonati o degradati e, di questi, circa 25mila, saranno all’interno dell’ex Caserma, con cui daremo nuova centralità agli studenti, che sono ormai il cuore pulsante della città. Basti pensare che nel 2016 erano 14mila e oggi sono 30mila. Per questo motivo serve dare risposta alle loro esigenze, serve ridurre il prezzo medio degli affitti e fornire alloggi. In questo modo uniamo diversi aspetti della quotidianità ferrarese che aspettano soluzione”.

La speranza dell’amministrazione è quella di terminare la Conferenza dei Servizi per l’accordo di programma nel giro di alcuni mesi, in modo tale poi da rilasciare le varianti urbanistiche necessarie entro l’estate 2023, periodo in cui ci si auspica di avviare il cantiere che, salvo intoppi, dovrebbe arrivare a conclusione per l’inaugurazione nel 2026.

Come si diceva in precedenza, tra gli interventi previsti da Fé.Ris, anche la realizzazione di un supermercato in via Caldirolo, che durante le scorse settimane ha suscitato più di una perplessità da parte delle opposizioni e di numerose associazioni ambientaliste riunite nel Forum Ferrara Partecipata che, se da una parte si dicono favorevoli alla riqualificazione dell’ex Caserma, dall’altra chiedono fermamente che quest’ultima venga slegata dall’insediamento di un’altra catena della grande distribuzione in città.

E proprio su questo punto, Marco Da Alto, advisor di Ar.Co, il ‘privato’ che ha sottoscritto l’accordo di programma col Comune, specifica: “Ferrara è la seconda città in Emilia Romagna col prezzo più alto medio di spesa alimentare, che è di circa 475 euro al mese per famiglie e va a impattare su una soglia di povertà che è di 1.049 euro per circa il 48. In tal senso, è evidente che l’insediamento di nuova struttura che possa migliorare servizi e offerta possa andare ad agevolare le famiglie bisognose riducendo il carrello di spesa di circa un 15-20%. Quello che si sta facendo quindi, al di là della riqualificazione, è un’attenzione rivolta verso chi ha bisogno per dare la possibilità di accedere alla spesa in maniera più facile”.

Ma non solo. “Per quanto riguarda via Caldirolo – prosegue – è importante aggiungere altro aspetto: non siamo in fascia di rispetto delle Mura e non c’è nessun vincolo della Soprintendenza. In più questo edificio non sarà un semplice edificio commerciale, ma sarà particolare, essendo nascosto da una copertura di circa un ettaro di verde. Andrà a migliorare l’attrattività della zona, creerà nuovi posti di lavoro e aiuterà le famiglie”.

Nel mentre, rimane ancora massimo il riserbo sul nome della catena che si insedierà: “Ancora non si sa esattamente, ma abbiamo già sottoscritto un contratto con una società che porterà un marchio. L’unica cosa che si può dire è che ci è stato garantito che sarà una marca primaria e di eccellenza, capace di creare circa 150-200 posti di lavoro tra dipendenti diretti e indiretti”.

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