Ferrara, ex casa del fascio e dintorni.
Camminando sul marciapiedi, come si può leggere nel totem adiacente all’edificio denominato “ex Casa del Fascio” sito in viale Cavour ai civici 71- 73 -75, il fabbricato è formato da un corpo centrale affiancato da due avancorpi realizzato dall’amministrazione politica dell’epoca, su progetto di Giorgio Gandini ed inaugurato il 23 febbraio 1931.
Accennando semplicemente alle varie modifiche subite dal fabbricato nel corso degli anni, dovute alle varianti d’uso, troviamo l’innalzamento di un piano per aumentare il volume disponibile alle esigenze degli uffici amministrativi dello Stato all’epoca ivi presenti, e l’asportazione dei fregi rappresentativi di quel momento.
L’attuale edificio, nella parte centrale, civico 73, è adibito ad un residuo di uffici amministrativi poco utilizzati, “Ragioneria Territoriale dello Stato” di cui una parte importante è stata trasferita fuori città, in un quartiere creato appositamente per uffici amministrativi statali. Nella parte laterale del fabbricato, al civico 71 a, vi è l’ingresso degli ex uffici della Commissione Tributaria Provinciale, ora trasferiti in via Argine ducale 105. Per chi avesse l’occasione di calpestare il porticato di quella sezione di fabbricato, noterebbe che, nonostante la messa in opera di molti dissuasori, i colombi sporcano abbondantemente quel portico, cosa che non appare nella parte di edificio più curata per la pulizia. La porta sita sul viale al civico 71, è utilizzata per l’uscita secondaria di quegli uffici.
La parte del fabbricato al civico 75, di proprietà comunale, dal 1966 è adibito per accogliere gli studenti delle scuole medie. A quell’epoca, (56 anni fa) la circolazione delle automobili era molto inferiore di quella attuale, e pochi erano gli studenti accompagnati a scuola, in macchina, dai genitori. Vedendo oggi il movimento caotico di automobili davanti alla scuola, nelle ore di ingresso e uscita degli studenti, ci riteniamo fortunati se ancora non è avvenuto un incidente grave causato da automobili, le quali viaggiano veloci sul Viale Cavour con l’intento di non perdere il semaforo verde a poca distanza.
Attualmente il civico 75 è occupato dal plesso scolastico T. Tasso, facente parte dell’Istituto Comprensivo I.C. Govoni, esso è composto di 13 classi per un totale di 290 ragazzi/e (dichiarati dalla pagina web dell’Istituto Comprensivo) disposti su tre piani del fabbricato. Piani accessibili con scale volumetricamente alte, realizzate all’epoca con l’intento di magnificare l’imponenza dell’edificio rappresentante l’ideologia di quel periodo storico. Rampe di scale non adatte a ragazzi di età tra gli 11 e 13 anni, che debbono sobbarcarsi zaini pesanti. Per questo motivo sarebbe opportuno trasferire il presente plesso scolastico T. Tasso, in una sede più appropriata per l’uso.
Volendo rimanere in zona, essendo una scuola pensata di quartiere, si potrebbe
utilizzare parte di alcuni edifici pubblici attualmente in disuso. Nello stesso Viale Cavour, al civico 104 , si potrebbero usufruire i locali dei piani bassi degli ex uffici INAL, trasferiti nel quartiere amministrativo precedentemente menzionato.
Ancora, in viale Cavour al civico 77, si potrebbero utilizzare parte degli uffici in disuso della Regione Emilia Romagna, per adattarvi aule e una palestra; oltre a sfruttare, nelle giornate non piovose, l’ampio cortile interno per le lezioni di educazione fisica, visto che l’attuale plesso scolastico in discussione, non dispone di cortile e ne palestra propria; costretto ad utilizzare, immagino non gratuitamente, la palestra sita sopra il cinema Sambe della parrocchia di San Benedetto in via E. Tazzoli, distante 400 metri dal plesso T. Tasso.
Una soluzione drastica, sarebbe quella di trasferire gli uffici della Regione Emilia Romagna nel nuovo quartiere amministrativo e abbattere quella bruttura di fabbricato, già puntellata per evidenti problemi di stabilità, e ricostruire un edificio idoneo ad accogliere il nuovo plesso scolastico T. Tasso.
La parte della ex Casa del Fascio rimanente libera, la si potrebbe adibire ad uffici pubblici: biblioteca, museo e galleria d’arte.
In questi giorni si sono sentite voci, non confermate, che la sede di Ferrara del partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, gradirebbe trasferirsi con i propri uffici in qualche stanza rimasta a disposizione all’interno della Ex Casa del Fascio.
Detto questo, essendo noi ancora in democrazia, chi avesse altre proposte sarebbero da considerare.
Maurizio Boccafogli
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