“Dopo la parentesi legata alla campagna elettorale nazionale, occorre nella nostra città riprendere un tema che allarma e preoccupa i cittadini da mesi, che è stato più volte sollevato sia in Consiglio comunale che fuori e che non ha ricevuto risposte”.
Lo afferma Azione civica, che ha depositato una mozione per chiedere al Comune di Ferrara di rivedere l’algoritmo di calcolo e fatturazione delle bollette di Hera per gli utenti allacciati alla rete del teleriscaldamento, “affinché venga loro imputato unicamente l’incremento connesso all’aumento del costo del gas senza l’estensione, come fatto fino ad oggi, alle altre sorgenti di apporto calore che non hanno subito alcun aumento (o quasi); ed inoltre applichi, in tempi ridotti, tale nuova metodologia con applicazione retroattiva a partire dal 2° trimestre del 2022”.
Questto soprattutto alla luce del fatto che “l’incremento dei costi sopportati da Hera è dovuto unicamente al contributo del gas (intorno al 15%) e non al 100% della quantità di calore prodotto”.
“Nel campo più ampio della crisi energetica che stiamo vivendo – spiega la capogruppo Roberta Fusari -, dove l’assenza di strategie dell’Amministrazione comunale legate alla promozione e all’uso di fonti rinnovabili si sta tragicamente riversando su costi assurdi nelle bollette dei cittadini e danni per l’ambiente, particolare attenzione crediamo debba essere data al tema del teleriscaldamento, che caratterizza il nostro territorio in termini virtuosi (la fonte rinnovabile geotermica non è disponibile ovunque, a Ferrara sì)”.
Già lo scorso febbraio Azione civica in una interpellanza aveva posto delle domande che però “non hanno mai ricevuto risposta, come tante altre interpellanze rivolte al sindaco e al responsabile assessore Alessandro Balboni su cosa stia facendo il Comune per rinegoziare con Hera (gestore della rete) le tariffe del teleriscaldamento che non dipendono dal costo del gas, ma da fonti rinnovabili di approvvigionamento locali, ricordando la presenza nel consiglio di amministrazione Hera di un rappresentante del Comune di Ferrara: come si intende ampliare la rete, e soprattutto quale progetto è stato candidato ai fondi Pnrr sulla geotermia (del quale non si sa nulla)?”.
Uno dei nuclei centali della questione, secondo Fusari, dovrebbe essere “un teleriscaldamento che non dipenda più in gran parte dal termovalorizzatore ma uno che finalmente punti in modo deciso sulle energie rinnovabili”.
La consigliera fa presente che “negli scorsi anni sono stati fatti grandi investimenti per estendere il teleriscaldamento in molte parti della città, collegando anche tutte le residenze pubbliche (i grandi quartieri del Barco e delle Corti di Medoro, ad esempio), perché l’energia rinnovabile é fortunatamente disponibile nel nostro territorio ed è assurdo che oggi diventi una criticità dovuta solo alle speculazioni finanziarie”.
“Cosa sta facendo il Comune per difendere i cittadini e il modello energetico sostenibile che caratterizza la nostra città? – chiede Fusari -. Sono domande che esigono una risposta immediata, che non può esaurirsi nei bonus comunali e nazionali per le famiglie con redditi bassissimi o nella rateizzazione di cifre improponibili per le famiglie oggi. Non basta”.
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