Politica
22 Settembre 2022
L'eurodeputata ha portato in città il punto di vista europeo su diverse manovre pesantemente criticate a livello nazionale: "Superbonus modello per migliorare le politiche ambientali"

Pignedoli (M5S) a Ferrara: “Nostro programma deriso in Italia, ma apprezzato in Europa”

di Redazione | 3 min

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Ha portato a Ferrara il punto di vista europeo su diverse manovre in Italia pesantemente criticate, come il Bonus 110%, Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.

“Ci sono diversi punti della nostra campagna elettorale – spiega – che in Italia sono derisi, in Europa sono buone pratiche, ad esempio il superbonus, indicato come una misura da prendere a modello perché porta ad un miglioramento delle politiche ambientali. Poi la questione del salario minimo, votato pochi giorni fa in sessione plenaria, che ora deve essere recepito dai Paesi che ancora non lo hanno, tra cui l’Italia. Attenzione però, il salario minimo è fondamentale per le categorie che percepiscono meno di 9 euro lordi, ma non deve essere una scusa per non rinnovare i Ccnl o per farli al ribasso, quindi attenti a chi lo vuole e a come lo vuole“.

Sulle buone pratiche l’eurodeputata prosegue sottolineando: “Abbiamo poi realizzato il progetto della legge ‘Spazzacorrotti‘, che l’Europa ha inserito come ottima norma per contrastare la corruzione, la stessa Europa che invece ha bocciato sonoramente la legge Cartabia, soprattutto sul punto dell’improcedibilità”.

Sabrina Pignedoli è giornalista e ha vinto il premio Estense nel 2016 con il suo libro ‘Operazione Aemilia: Come una cosca di ‘Ndrangheta si è insediata al Nord’. Tra i suoi temi di interesse anche a livello politico c’è la criminalità organizzata. Tommaso Mantovani la indica infatti come ‘riferimento del Movimento in Europa per l’applicazione dell’articolo 416 bis del codice penale, l’associazione a delinquere di stampo mafioso, che non si riesce a far recepire in Europa”.

“È nato ora in Europa – spiega Pignedoli – un piano di contrasto alla criminalità organizzata e in maniera specifica alla criminalità organizzata di stampo mafioso, che ha sue peculiarità. Si raccomanda, più che pensare a una nuova legislazione, di seguire le buone pratiche, quindi abbiamo cercato di metter in contatto funzionari della Commissione con esponenti delle forze dell’ordine e magistrati antimafia, per spiegare come è strutturata la mafia. Alcuni parlamentari come la presidente della commissione di controllo e bilancio sono molto sensibili al tema, abbiamo lavorato a report relativi al rischio di condizionamento della mafia sui fondi europei in particolare sul Pnrr, e sempre con questa commissione siamo stati a Roma, abbiamo parlato con le forze dell’ordine, il viceprefetto Rizzi che ha creato un sistema per mettere in relazione gli stati membri e controllare i soldi del Pnrr, oltre a quelli della Pac. Non vi è ancora però sul tema una coscienza condivisa da tutti gli Stati e la volontà di intervenire“.

Altro tema toccato è quello energetico: “Il Movimento 5 stelle è stato il primo in Europa a proporre un Energy Recovery Found, per andare incontro a famiglie e imprese per cercare di calmierare il prezzo dell’energia. Tutti gli stati sono d’accordo che si debba intervenire, ma in questa incertezza si rischia di votare cose deleterie: il parlamento ha inserito come energie pulite gas e nucleare, il gas non lo è, il nucleare comporta delle scorie. Dobbiamo inoltre togliere burocrazia, per incentivare le aziende e le famiglie a convertirsi a livello energetico, e il superbonus ha già fatto molto”.

Fondamentale per l’europarlamentare è la sinergia a livello europeo, nazionale e con i territori: “Penso sia importante portare un punto di vista europeo, dire che in Europa non ci vedono così male“.

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