di Lucia Bianchini
Sono Giuseppe ‘Pippo’ Civati e Beatrice Brignone, candidati per il collegio di Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini per il proporzionale del Senato, a presentare il programma di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana sul palco di Factory Grisù domenica 11 settembre.
Come esordisce il leader di Possibile: “Abbiamo l’ambizione di far valere punti di vista che non sempre sono considerati, e siamo felici di poterlo fare insieme, in una lista che unisce i Verdi e la Sinistra, perché pensiamo che si debba provare a tenersi insieme con le proprie peculiarità, insieme ad un partito da cui io sono uscito, ma con una legge elettorale orribile dobbiamo conservare una serie di seggi che non vadano dall’altra parte. Il nostro programma è un testo ambizioso che non vi prende in giro.
“Mi hanno messo casini all’uninominale – scherza il candidato – a Bologna, poi per fortuna candidati più di sinistra. Le due coalizioni che si confrontano sono destra e centro sinistra, non è voto utile, è voto banale. Noi non lo facciamo solo per fermare idee di estrema destra, particolarmente spiacevole per tante cose, dubbi sulla collocazione europea, sul moralismo, ci vuole spiegare come vivere e come morire, idea secondo cui i cambiamenti climatici non esistano, che le tasse si possano abbassare per i ricchi, con questa flat tax, e questo basterebbe già a schierarci tutti dall’altra parte”.
Civati definisce la sua coalizione come ‘sognatori fuorimoda’: “immaginiamo un paese libero, in cui le persone si sentano a proprio agio per come sono e possano amarsi, il nostro però è un paese che ha idee arretrate ancora su tanti elementi della nostra vita, che si fa i fatti nostri. C’è poi una questione di libertà sostanziale, ci siamo battuti per il salario minimo, in solitudine, e sono contento di aver convinto una persona: Enrico Letta”.
Brignone spiega come l’alleanza voglia trasmettere una cultura nel Paese, insieme ad un programma di proposte che parli della vita delle persone: “In questo programma ci sono proposte e coperture, che nessuno mette, e più che slogan vi è una visione di Paese, fatta insieme alle persone che compongono questa comunità politica, composta da under 35 per la maggior parte, per cui abbiamo interpretato tanti aspetti di vita che Civati ed io non potevamo interpretare abbastanza bene, poi ci abbiamo messo la parte di norma e fattibilità, la nostra esperienza”.
Tra i punti toccati da Beatrice Brignone vi sono: “La scuola, che deve essere potenziata ed al passo con i tempi, luogo in cui si coltiva l’intelligenza del Paese, l’attenzione deve estendersi a tutto l’arco della vita, non occuparsi solo delle persone quando non sono nate, descrivendo la scarsa natalità come emergenza. Le nostre sono proposte legate alla dignità della vita: lavoro, salario minimo, restituire dignità al lavoro, che deve essere visto anche come un modo per cercare la felicità e sentirsi valorizzati”.
A questo si lega” la progressività fiscale per avere le entrate, un welfare di prossimità, una sanità pubblica territoriale vicina alle persone che accompagni nei vari stadi di vita e del bisogno. La sanità e la scuola stanno diventando business, avevamo delle leggi all’avanguardia che la sinistra ha disperso per rincorrere il mantenimento del potere più della costruzione di una società più giusta e che abbattesse le disuguaglianze. Vogliamo costruire una nuova sinistra moderna, portando avanti con nuove parole e sfide l’uguaglianza”.
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