Sono sei gli indagati per l’ipotesi di disastro colposo per il crollo della gru sopra le villette a schiera di Boara, in via Copparo, in occasione del primo forte nubifragio che si è abbattuto su Ferrara mercoledì sera, 17 agosto.
A loro – tutte persone coinvolte a vario titolo nel cantiere – è stato notificato l’avviso di accertamenti tecnici: ovvero l’atto col quale la pm Isabella Cavallari li convoca per il conferimento dell’incarico a un consulente tecnico per capire le cause del crollo della gru. L’incontro è fissato per la mattina del 25 agosto in procura, la pm ha individuato come esperto l’ingegner Massimo Rizzati.
Sei indagati, dicevamo: sono Giuseppe Tassi, legale rappresentante della Tassi Group, e Abdelkarim Zahir (entrambi difesi dall’avvocato Giulio Garuti); Tenno Cavallari, Giuseppe Coppola e Jamal Mgoune dell’impresa di costruzioni Edil Scot Srl di Finale Emilia (difesi dall’avvocato Paolo Pincelli) e, infine, Vincenzo Bassi della Res Omnia Srl di Imola, la società che ha fornito la gru (avvocato Carlo Dalla Vecchia).
La procura cerca di accelerare i tempi della consulenza in considerazione sia del pericolo di crolli legati al permanere della gru sui tetti delle due palazzine, sia per via della presenza di otto famiglie sfollate, i cui componenti sono individuati come parti offese, molte delle quali assistite dall’avvocato Denis Lovison. “Sono contento che la procura si sia mossa con solerzia e velocità – dichiara il legale -, considerando anche il periodo dell’anno e dato che i miei clienti sono fuori dalle loro abitazioni e grazie a protezione civile, vigili del fuoco e a tutto il coordinamento con il Comune hanno trovato riparo, ma con una soluzione temporanea tanto che entro la fine della settimana dovranno trovare una sistemazione alternativa”.
Estense.com ha tentato senza successo di contattare le difese degli indagati.
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