Spal
19 Agosto 2022
Il centrocampista aveva chiesto il prolungamento di contratto, ma il regolamento interno al club biancazzurro prevede la discussione a mercato chiuso. Andrà a Cagliari, dove avrà un ruolo dirigenziale finita la carriera

Tacopina saluta Mancosu: “Come un figlio per me, ma alla Spal deve restare solo chi ha fame”

di Davide Soattin | 4 min

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(foto Spal)

Nessun segreto, ma la volontà di spiegare per filo e per segno tutti i dettagli che hanno portato alla rescissione consensuale del contratto tra la Spal e Mancosu. È con questo obiettivo che Joe Tacopina ha voluto incontrare i giornalisti, per sottolineare che sì, alla Spal deve restare solo chi ha fame, ma anche per far sapere che alle richiesta del centrocampista non si poteva dire di no.

“Marco – esordisce il presidente – è come un figlio per me, lo amo. E tutto quello che di buono ho pensato di lui, lo penso anche oggi. Ha voluto tornare a casa sua in Sardegna e questo era il suo desiderio, che in questo momento era per lui più importante della Spal. Marco ultimamente aveva come pensiero principale la necessità di valutare la sicurezza economica e finanziaria della sua famiglia, è venuto a parlare con me e con Lupo e a chiedere informazioni sul prolungamento di contratto”.

“Ma qui – spiega l’avvocato – è in vigore un regolamento interno molto rigido, che Fabio ha utilizzato in tutta la sua carriera, in cui si prevede che non vengano discussi rinnovi durante il calciomercato. Questo vale per tutti, senza eccezioni per non compromettere l’ambiente. Non solo Marco, ma anche altri hanno espresso la volontà di rinnovare ora, penso a Dickmann, Thiam e Viviani, però esiste questa regola e la si deve rispettare”.

Tacopina continua a raccontare come sono andate le cose: “Mancosu ieri sera (mercoledì 17) mi ha detto che aveva ricevuto un’offerta pluriennale importante, che non solo gli prospettava un ritorno a casa, ma anche un futuro oltre il campo, in ambito manageriale. Era il suo sogno professionale, un obiettivo, quello di avviare un post-carriera nella sua Cagliari, che lo ha portato a chiedere di risolvere il contratto. Non gli ho potuto dire di no. Qui però voglio solo giocatori motivati, che abbiano voglia e passione di stare alla Spal e, se non c’è questa mentalità, è giusto che vada”.

Ma prima di mercoledì, ci sono stati altri colloqui tra l’ex Lecce e il presidente: “Abbiamo parlato anche martedì. Mi ha spiegato che nella partita di domenica con la Reggina non si sentiva sereno, libero mentalmente e questo gli ha impedito di mettere in campo il 100%. Nella sua testa c’erano altri pensieri e priorità, come la sicurezza economica della sua famiglia. A Marco auguro il meglio per il prosieguo della carriera, perchè un uomo eccezionale, oltre che un grandissimo professionista. Sarebbe facile dare contro un giocatori che mi dice che la Spal non è la sua priorità, ma io oggi questo non posso farlo perché lo conosco dal punto di vista umano”.

Parole al miele che lo stesso Mancosu ha contraccambiato su Instagram, sia nei confronti della piazza che del numero uno biancazzurro: “Volevo ringraziare – si legge – ma veramente di cuore il popolo spallino per tutto l’affetto ricevuto in questo mio anno a Ferrara. Sono rimasto piacevolmente colpito da questa piazza e dai suoi tifosi e vi ricorderò con immenso piacere. Volevo inoltre ringraziare tutti i miei compagni (vi voglio davvero bene), lo staff e tutte le persone che gravitano nel mondo Spal. Spero di avervi lasciato qualcosa come persona. Il saluto finale lo dedico a Joe Tacopina, ringrazio Dio di avermi fatto incontrare una persona che è e sarà sempre motivo di grande ispirazione per il proseguo della mia vita. Io e la mia famiglia ti saremo grati per sempre, sarò sempre in debito con te, ti auguro tutto il meglio, te lo meriti”.

A sostituire il centrocampista, è arrivato Federico Proia dal Vicenza. Il ragazzo ha ottenuto il nullaosta per svolgere il primo allenamento ieri con la squadra al Paolo Mazza (riposo per Varnier, regolarmente in gruppo Dickmann) e il presidente è sicuro che il suo ingaggio darà una grossa mano alla Spal in mezzo al campo: “Per quello che è lo stile di gioco di Venturato, oggi abbiamo incrementato la nostra forza e il nostro valore. Siamo andati a rinforzarci. Penso sia il giocatore ideale per il nostro modulo”.

C’è stata anche l’occasione per fare il punto sulle possibili uscite – su tutti Dickmann e Viviani, i più chiacchierati – e i probabili arrivi, ma qui non ci si è voluti sbilanciare sui nomi: “Non bisogna essere spaventati. Ho un direttore sportivo in cui credo e quando arriveranno le proposte, le valuterò. Ma al momento non ci sono. Qualora dovessimo fare dei movimenti, li faremo solo per rinforzarci. Sono da qui da più di un anno, ho investito molti soldi e non ho nessuna intenzione di vivacchiare in Serie B. L’obiettivo è crescere. Acquisti? Non c’è nessun piano per ora, poi si sa, il mercato può farmi cambiare quello che dico già domani”.

Ciò che è sicuro, è la necessità di invertire la marcia, già a partire dalla gara con l’Ascoli, dopo la batosta con la Reggina: “Sono molto deluso e arrabbiato. Non abbiamo alibi. Ma questa è solamente la prima partita di un campionato lunghissimo. Dobbiamo stare sereni e guardare avanti. Conosco la mia squadra. Ora concentriamoci sulla prossima sfida perché sono consapevole che sappiamo fare molto meglio di quanto visto”.

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