Attualità
18 Agosto 2022
Coldiretti, Confagricoltura e Cia segnalano strutture divelte, frutteti e colture danneggiati dalla forti raffiche di vento e dalla pioggia di mercoledì sera e giovedì mattina

Fortunale, danni anche nei campi

di Redazione | 5 min

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E anche nel ferrarese è iniziata la conta dei danni provocati all’agricoltura dal fortunale che nella serata del 17 agosto ha colpito alcuni territori della provincia, in particolare Bondeno e la frazione di Boara nel comune di Ferrara, a cui poi si è aggiunto il nubifragio di giovedì mattina, verso le 12.

Coldiretti ha avviato il monitoraggio dei danni che riguardano sia le colture, già stremate dalla siccità dei mesi scorsi, che fabbricati ed impianti, messi a dura prova dal vento impetuoso, con raffiche oltre 100 kmh che hanno divelto tetti di case e capannoni ed hangar per il ricovero delle attrezzature, impianti antigrandine, impianti fotovoltaici, frutteti.

L’associazione raccomanda alle imprese colpite di avviare immediatamente le denunce alle proprie compagnie assicurative soprattutto per i danni alle produzioni (frutta, mais, soia, pomodoro, ecc.), che ai fabbricati e impianti. È possibile anche segnalare, ai fini di eventuale delimitazione ai sensi della vigente normativa, i danni subiti attraverso il sito della Regione Emilia-Romagna. Sia imprese che cittadini potranno inoltre fare segnalazioni attraverso le procedure della Protezione Civile, con moduli che saranno messi a disposizione dai Comuni per raccogliere i dati dei danni a fabbricati, impianti, attrezzature e avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità.

“Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – afferma la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”.

“Abbiamo ricevuto segnalazioni – informa ancora l’associazione agricola ferrarese a proposito del temporale di giovedì mattina – di danni rilevanti nel comune di Ferrara, nelle frazioni di Cona, Gaibana e Gaibanella, con piante divelte, tetti scoperchiati, frutta caduta a terra ed irrecuperabile. Nel bondenese la conta dei danni riguarda un po’ tutto il territorio matildeo, con problemi a frutteti, campi di mais, stalle, magazzini. Ancora abbiamo rilevato problemi per il forte vento anche in aziende dei comuni di Masi Torello Argenta e di Fiscaglia. Una situazione preoccupante oltre misura, che rende amara la fine del periodo di assenza di piogge e che impatta negativamente sui redditi delle imprese, già a dura prova per gli aumenti dei costi di produzione e gli effetti della siccità”.

“Il fortissimo fortunale, con raffiche violentissime di vento con punte che hanno superato i 120 km/h e grandinate localmente anche violente, ha causato notevoli danni al settore agricolo, sia per quanto riguarda i fabbricati aziendali (magazzini, stalle, abitazioni), sia gli impianti frutticoli e le serre”. Anche Confagricoltura Ferrara fa la conta dei danni: “A Bondeno danni da grandine mista ad acqua, con forte vento che ha scoperchiato alcuni fienili, danneggiato hangar ed allettato le coltivazioni di mais”.

A Scortichino e Gavello una forte grandinata con chicchi delle dimensioni di palle da golf, accompagnata da forte vento che ha scoperchiato alcune abitazioni rurali e fienili, ha provocato danni ingenti ai frutteti, con interi campi che hanno subito lo sradicamento delle piante, alcuni di questi dotati anche di impianti antigrandine, e allettati alcuni campi di mais.

Forti precipitazioni e vento molto forte anche nelle frazioni di Pilastri e di Zerbinate. Colpito da forte grandine anche il comune di Terre del Reno, tra le frazioni di San Carlo e Mirabello, con danni a frutteti, mais e soia.

Cia-Agricoltori Italiani Ferrara segnala danni anche San Bartolomeo in Bosco e Quartesana dovuti anche ai fenomeni altrettanto potenti e distruttivi verificatisi giovedì mattina. Anche l’associazione è in contatto con le aziende e sta facendo una ricognizione dei danni subiti, in particolare a mais e colture frutticole e la situazione appare già allarmante. “Mancavano davvero pochi giorni alla trebbiatura del mais, una delle poche colture ancora in piedi – spiega Stefano Calderoni, presidente di Cia – ma i nubifragi accompagnati da fortissime raffiche di vento che hanno raggiunto anche i 100 km/h che si sono abbattute in molte zone del territorio, hanno spezzato le piante e fatto cadere le pannocchie che a terra diventano impossibili da raccogliere con la mietitrebbia. Un danno “doppio” in questa annata siccitosa, perché gli agricoltori avevano investito risorse e tempo per l’irrigazione straordinaria, con l’obiettivo di mantenere le colture produttive. E i loro sforzi economici sono stati letteralmente spazzati via, così come la loro prospettiva di reddito. In queste ore ci sono stati segnalati problemi anche al girasole, al riso e ai frutteti dove le varietà di pere autunnali, in primis l’Abate, sono cadute dagli alberi per il forte vento, così come le mele. Non sono mancate le grandinate che sono arrivate improvvise e a macchia di leopardo e hanno danneggiato i frutti in piena maturazione. Anche in questo caso il danno è duplice perché la produzione pericola del territorio è già stata messa a dura prova dalla siccità che ha provocato stress idrico alle piante e problemi di accrescimento ai frutti che, in generale, non stanno raggiungendo calibri del tutto soddisfacenti per il mercato. Ai danni colturali si aggiungono quelli strutturali agli edifici ad uso agricolo, dai capannoni ai fienili, fino agli impianti fotovoltaici sui tetti e a terra. Difficile dire quale sarà l’ammontare del danno complessivo, che sarà la somma di quelli provocati dal clima ma anche dell’aumento generalizzato dei costi di produzione. In questa fase stiamo dicendo alle nostre aziende di chiamare in maniera tempestiva le proprie compagnie assicurative e di segnalare i danni alle colture e agli edifici dei fondi agricoli. Nel frattempo, stiamo raccogliendo i dati a livello regionale per capire se ci sono gli estremi per attivare le procedure di richiesta dello stato di calamità”.

 

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