Boom di iscrizioni al progetto che aiuta i giovani a trasformare le idee in impresa
Boom di richieste per partecipare a Follow Startup, il nuovo programma di formazione e progettazione imprenditoriale rivolto a giovani team del territorio ferrarese
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Il 4 luglio, per gli imprenditori ferraresi, è il Tax Free Day: il primo giorno dell’anno libero dalle tasse. Per tutti i 186 giorni precedenti, dal primo gennaio in poi, gli imprenditori ferraresi hanno lavorato per pagare le tasse
Cpr System ha presentato a Bologna il primo Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Cpr, relativo all’anno 2024, un documento che ne testimonia in modo trasparente e misurabile l’impegno sui temi ambientali, sociali ed economici
Si aprirà ufficialmente mercoledì 17 settembre, alle ore 10, la 19ª edizione del RemTech Expo, il più autorevole evento italiano e internazionale dedicato alla tutela ambientale, alla transizione ecologica, alla rigenerazione del territorio e alla sicurezza energetica
Il protocollo d'intesa, della durata di cinque anni, nasce dall'obiettivo dei Comuni e dalle associazioni di rappresentanza delle cooperative di promuovere politiche pubbliche e strategie imprenditoriali che rispondano alle esigenze delle comunità, generando un positivo impatto economico, sociale e ambientale, in accordo con i principi dell'economia sociale
Gli agricoltori di Cia-Agricoltori Italiani Ferrara sono scesi in piazza a Ferrara oggi, 16 luglio, per l’iniziativa “Agricoltura Sottocosto”, organizzata per informare e sensibilizzare politica e cittadinanza sull’andamento dei prezzi di mercato che negli ultimi 20-30 anni sono sostanzialmente rimasti stabili, diversamente da costi di produzione che sono aumentati, fino a duplicare o addirittura triplicare tra il 2021 e il 2022.
Un presidio per denunciare un sistema speculativo che non riesce a valorizzare i prodotti e il lavoro delle aziende agricole e che negli ultimi anni ha provocato la contrazione delle superfici di alcune delle eccellenze agricole del territorio, prime tra tutte le pere, fino alla chiusura delle attività agricole.
Sono i numeri a parlare della crisi. Nel 1994, quasi trent’anni fa, le patate erano quotate dalla Camera di Commercio di Bologna 0,21 cent/kg e la stessa quotazione la ritroviamo nel 2020. Stessa “sorte” per le pere Abate, in un range di tempo simile: 0,75 nel 1991 e 0,79 nel 2020 – nel 2021 i prezzi sono aumentati solo per la quasi totale assenza di prodotto – con una media di prezzi di 0,62 centesimi.
Gli asparagi sono passati dai 2,21 cent/kg del ’94 a 2,67 nel 2020 con una media di 2,28 centesimi; le mele Fuji da 0,52 del 2003 a 0,68 del 2020; la pera Conference dal 2008 ha praticamente la stessa quotazione di circa 0,60-0,65 cent e le carote sono passate da 0,22 cent di 20 anni fa ai 0,09 di quest’anno, un prezzo davvero inaccettabile.
“Spesso noi agricoltori abbiamo denunciato che i prezzi pagati per i nostri prodotti coprivano a malapena i costi di produzione o erano al di sotto – afferma il presidente di Cia-Ferrara, Stefano Calderoni – e che i conti nelle nostre aziende non tornavano più da molti anni. Finora siamo stati resilienti perché amiamo il nostro lavoro e, in un modo o in un altro, abbiamo consentito al sistema agricolo di tenere”.
“Ma, lo dico chiaramente: non è più possibile andare avanti così – avverte Calderoni -. Non è pensabile che a un produttore venga dato per l’Abate, in un’annata con medie produttive normali, lo stesso prezzo di 30 anni fa. Oggi che il gasolio agricolo agevolato arriva a costare 1,40 euro al litro contro i 0,80 di due anni fa e che l’Urea, il principale concime, è passato da 28 euro al quintale del 2020 ai quasi 100 euro di quest’anno, per non parlare dei costi energetici alle stelle. Oggi che per coltivare un ettaro di frutteto, considerando difesa, reti antigrandine, anti-cimice e assicurazioni serve almeno il triplo di 20 anni fa”.
A questo si aggiunge il problema climatico, “davvero sotto gli occhi di tutti, che sta già causando cali produttivi diffusi. Credo che chiunque possa fare i conti: li fanno sicuramente i consumatori che sono l’altro anello debole delle filiere e subiscono gli aumenti di prezzo anche dei prodotti che non possono mancare sulle tavole come il pane che dal 1994 è aumentato dell’80%”.
E quei conti devono essere “i politici a tutti i livelli che debbano iniziare a farli seriamente, per dare al settore ai produttori una prospettiva e qualche risposta concreta e vigilare maggiormente sulle anomalie di mercato”.
Per Calderoni servono “due cose concrete e urgenti: la proroga del credito d’imposta per l’acquisto del gasolio agricolo, che non è stata inserita del Decreto Aiuti, per almeno tutto il 2022 ed è un’agevolazione essenziale in questa fase; la piena applicazione della “Direttiva sulle pratiche commerciali sleali” che non consentirebbe più a chi acquista i nostri prodotti di pagarli una cifra inferiore al costo di produzione. Su questo occorrerà vigilare con attenzione e lungimiranza per impedire che ci siano distorsioni speculative di mercato e la totale mancanza di equità lungo le filiere che rischiano di venire cancellate”.
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