“È andato contro il regolamento senza dare motivazioni”. È un fiume in piena Francesco Colaiacovo, capogruppo del Partito Democratico, a pochi minuti dalla decisione del presidente del Consiglio comunale Lorenzo Poltronieri, di sospendere la seduta e rinviare a oggi (12 luglio) la discussione sul progetto Fe.Ris.
“Nonostante l’articolo 35 del regolamento comunale dica che i capigruppo stabiliscono ordinariamente il termine dei lavori, che per noi è fissato alle 19.30, il presidente del Consiglio – spiega il consigliere – ha arbitrariamente stoppato alle 18. Ma è previsto che sia l’assemblea a decidere”.
Anche i tre consiglieri della Lega, Caprini, Savini e Pignatti sono concordi col capogruppo Pd, sostenendo che “da regolamento si doveva procedere alla votazione”.
Colaicovo non si capacita: “Ho chiesto di mettere la decisione ai voti e lui non l’ha messo. Anzi, ha chiuso senza concedere la votazione”.
In realtà, al momento in cui Colaiacovo chiede di mettere ai voti il proseguimento della seduta consiliare, Poltronieri annuncia che è saltata la connessione, fatto che impedisce il raggiungimento del numero legale, dato che alcuni consiglieri stavano assistendo da remoto.
A sua ‘discolpa’ Poltronieri sostiene che non avrebbe potuto farci niente, dal momento in cui “Alessandro Zangara (capo ufficio stampa del Comune di Ferrara, ndr) mi ha detto non c’era più niente in Comune” (il riferimento è presumibilmente alla connessione, ndr). “Se io telefono a Milano e mi dicono non avete più linea” così si congeda il presidente, riferendosi al software Enidesk, che gestisce le sedute consiliari da remoto, evidentemente prodotto nel capoluogo lombardo.
In seguito alle redazioni arriva una nota ufficiale dell’ufficio stampa del Comune, in cui è reso noto che la seduta “è stata sospesa per problemi tecnici al sistema di gestione della sala del Consiglio comunale”.
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