Politica
10 Luglio 2022
Ferma contrarietà al progetto che cementifica l’area di via Caldirolo a ridosso delle Mura e crea un parcheggio in viale Volano: "Non abbiamo bisogno di nuovi ipermercati a Ferrara e nel Vallo delle Mura dovrebbero esserci solo alberi"

Stop al consumo di suolo: la Rete Giustizia Climatica dice “no” al progetto Feris

di Redazione | 3 min

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Un no deciso al progetto Fe.Ris che, sotto l’egida della “riqualificazione urbana”, punta a cementificare migliaia di metri quadrati a ridosso delle Mura di Ferrara, una delle più importanti emergenze della Città Patrimonio Unesco, il tutto all’insaputa di cittadini e opinione pubblica. Fra le tante voci decisamente contrarie al piano che il Comune di Ferrara ha presentato in commissione si leva ora quella della Rete per la Giustizia climatica di Ferrara.

Un progetto che inciderà notevolmente sull’assetto urbanistico di Ferrara e che prevede, oltre alla riconversione dell’ex Caserma Pozzuolo del Friuli in via Scandiana-Cisterna del Follo, ma che comprende anche nell’ambito di un Accordo di programma altri due interventi “in un unico, ‘micidiale’ pacchetto“, che non sono affatto graditi alla Rete Giustizia Climatica: “L’ennesimo ipermercato in via Caldirolo che, di fatto, caricherà di traffico veicolare l‘asse via Caldirolo-via Turchi, e un parcheggio nell’area di viale Volano, che nega il valore del “vuoto” necessario per valorizzare il paesaggio e le fortificazioni storiche”.

La Rete non si limita al semplice ‘no’, ma lo motiva parlando di “incoerenza” dell’Ammistrazione con la risoluzione votata in Consiglio Comunale che si impegna ad arginare il consumo di suolo. “Contrastare il consumo di suolo – spiegano dalla Rete – è un impegno che l’Amministrazione si era assunta con la votazione del 12 aprile 2022, non solo per contrastare il dissesto del territorio e la perdita di biodiversità ma anche per mitigare gli effetti drammatici del riscaldamento globale (stoccaggio di carbonio, maggiore disponibilità di spazio per la piantumazione di numeri elevati di alberi che rappresentano uno dei mezzi più efficaci per ridurre l’aumento delle temperature). In particolare, poiché Ferrara è uno dei capoluoghi di provincia con il maggior numero di ondate di calore, sarebbe estremamente importante che le scelte di pianificazione dell’Amministrazione della città fossero volte a impedire un ulteriore cementificazione del suolo comunale”.

I motivi del no a questa formulazione di Fe.Ris sono presto riassunti: “non può passare come “riqualificazione urbana” un progetto che cementifica un’area destinata a seminativo in via Caldirolo, non si può citare a favore della sostenibilità di questo progetto il modello della Citta dei 15 minuti, perché un ipermercato da 3.750 non è un servizio di prossimità” oltre al fatto che “non è utile un altro ipermercato in un punto della città in cui ce ne sono già 5, che occupano 6 mila metri quadrati di suolo: 461 mq di superficie di vendita per abitante in quell’area”.

Per la Rete Giustizia Climatica “non è utile nemmeno un parcheggio: ce n’è già uno scarsamente utilizzato in via Volano”, senza contare che “non basta riqualificare spazi degradati come la Caserma Pozzuolo del Friuli per essere sostenibili: non c’è utilità pubblica nel progetto Fe.Ris che accorpa in un unico accordo anche ipermercato e parcheggio”.

Non ultimo il fatto che non sia stata consultata la cittadinanza prima di avviare l’iter del progetto: “E adesso, a cose fatte, la partecipazione è proprio inutile”.

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