Il fiume Po a corto d’acqua (archivio)
Lo stato di emergenza per la siccità arriva mentre nel ferrarese finisce di abbattersi un temporale che in queste zona arriva dopo aver già quasi esaurito la sua violenza. Il Consiglio dei Ministri di lunedì sera è infatti dichiarato l’emergenza idrica per 5 regioni, inclusa l’Emilia-Romagna, che si divideranno anche uno stanziamento di poco più di 36 milioni.
Anche se ancora manca il decreto ad-hoc per le misure volte a contrastare per quanto possibile l’emergenza siccità — e molto probabilmente a nominare anche un commissario straordinario per la fase emergenziale che per ora ha una data di scadenza che corrisponde alla fine dell’anno —, ad essere già noti sono gli stanziamenti: dei 32 milioni quasi 11 andranno alla Regione Emilia-Romagna, seguiti dai 9 della Lombardia, i 7,6 del Piemonte e i poco più di quattro milioni a testa per Veneto e Friuli Venezia Giulia, come annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi.
Gli stanziamenti serviranno a finanziare sicuramente — anche se per i dettagli servirà attendere il decreto — misure a supporto della rete idrica (ovvero arginare le perdite di rete intervenendo sulle condutture) e dei sistemi di irrigazione agricola. Per il governo, tuttavia, questo è solo l’inizio: per la ministra gli affari regionali Mariastella Gelmini “ci saranno altre misure e siamo concentrati sulla messa a terra delle risorse del Pnrr dedicate proprio a questa tematica”.
Soddisfazione per le prime misure adottate dal governo centrale arriva dal presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Ringrazio il Governo e il presidente Draghi per l’accoglimento e il varo dello stato di emergenza per l’Emilia-Romagna che avevamo richiesto, con subito lo stanziamento dei primi 10,9 milioni di euro per gli interventi più urgenti contro la grave siccità che stiamo vivendo”, spiega, “un ottimo segnale di attenzione in tempi brevi al quale, sono certo, seguirà successivamente lo stanziamento degli altri fondi necessari. Serve l’impegno del Paese, anche per un piano nazionale e misure strutturali, e l’Emilia-Romagna è pronta a fare come sempre la sua parte”.
“Ci attendiamo, in particolare – aggiunge il sindaco di Ferrara, vicepresidente Anci Emilia-Romagna, Alan Fabbri -, misure concrete di sostegno all’agricoltura che, dopo i rincari di energia e materie prime, sta soffrendo l’impatto di una siccità record. L’economia agricola è patrimonio dei nostri territori e non può essere lasciata sola, soprattutto in momenti così difficili”.
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