Attualità
30 Giugno 2022
Le misure sui limiti ai prelievi non sono state rispettate, Meuccio Berselli: "A cosa serve prendere decisioni?" Cuneo salino a quota record 30,6 Km

Emergenza siccità, le piogge ristorano il Po: “Ma il problema è solo rimandato di 10 giorni”

di Redazione | 4 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Precipitazioni molto utili negli equilibri idrologici a breve termine del Fiume Po e degli affluenti quelle cadute nelle ultime 24 ore sull’intero distretto: in taluni casi, soprattutto sui rilievi montani e pedecollinari di Piemonte e Liguria e in tono minore su Emilia, Lombardia e Veneto, le piogge hanno toccato anche i 58/60 mml, incrementando i livelli del Grande Fiume che in poche ore sono passati, in prossimità della foce a Pontelagoscuro nel Ferrarese, da 161 a 200 metri cubi/secondo.

L’incremento di portata non risolve il problema del pesantissimo deficit esistente ma, di fatto, lo sposta in avanti di una decina di giorni, scongiurando però, per ora, la massima conseguenza della siccità stagionale, ovvero un preventivo e dannoso stop al prelievo. Prelievi che comunque, nonostante la raccomandazione ai territori – decisa nel corso dell’ultima seduta dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici insieme alle Regioni e ai portatori di interesse dei diversi settori – non sono stati effettuati nella misura del 20% sull’acqua disponibile, come stabilito (ma addirittura aumentati del 10%) e che, alla luce della pioggia di ieri, avrebbero contribuito in maniera determinante al raggiungimento di un livello tale (circa 300 mc/s) in grado di sollevare le necessità della gran parte delle aree considerate fino a luglio inoltrato riducendo così concretamente l’ingresso delle acque salmastre (oggi arrivate a oltre 30 km dalla Costa Adriatica nel Ferrarese e Rodigino) ed evitando potenziali danni irreversibili ad agricoltura locale, habitat e biodiversità. Per queste ragioni oggi servirebbe un prelievo sull’acqua precedentemente disponibile pari al 20% per poter equilibrare tutti gli utilizzi, proseguire l’attività irrigua e salvaguardare le zone più in sofferenza.

“Alla luce di questi dati emersi oggi – ha commentato in apertura di incontro il segretario generale di AdbPo-MiTe (Autorità distrettuale fiume Po) Meuccio Berselli – a cosa serve prendere decisioni, organizzare e coordinare incontri utili con tutti i portatori di interesse, fare ricerche approfondite che costano lavoro e impegno agli staff tecnici se nessuno prende i provvedimenti amministrativi più adeguati e mette in pratica le decisioni prese aumentando, nei numeri, il prelievo ognuno badando così esclusivamente al proprio interesse e orticello?”.

In ogni caso, nonostante il temporaneo ristoro, destinato a esaurirsi in pochi giorni, le cinque stazioni di monitoraggio delle quote idrometriche del fiume restano ancorate al livello di siccità grave (portate in metri rispetto alla media): Piacenza -0,88 metri; Cremona -8,20; Boretto -4,37; Borgoforte -3,83; Pontelagoscuro -7,16.

“Oggi in alternativa al consueto bollettino dell’Osservatorio, che solitamente si basa sui dati numerici fino al giorno precedente l’incontro (e che non terrebbe conto delle piogge cadute), presentiamo i numeri aggiornati a stamattina e alcuni grafici significativi per la comprensione degli equilibri idrologici tra disponibilità, utilizzi, prelievi”, conclude Berselli.

Nelle mappe è indicata la proiezione puntuale delle derivazioni e la situazione del Delta, perennemente sotto la minaccia dell’intrusione delle acque salmastre, nel caso avesse beneficiato della portata aggiuntiva richiesta del 20% di risorsa idrica ad oggi non pervenuta. Attualmente il contributo esclusivo di risorsa idrica ai livelli attuali del Po è garantito solo dall’approvvigionamento dei corsi d’acqua Adda, Ticino, Dora e Mincio alimentati dai grandi laghi tra i quali il Maggiore, che si è riportato in quota; oltre al Garda, che già beneficiava di un buon quantitativo invasato. Si è attestato anche l’apprezzato rilascio in modalità sussidiaria di risorsa idrica dagli invasi del comparto idroelettrico a beneficio degli utilizzi a valle.

Elaborazione scenari del 24 giugno 2022

  • Linea rossa verticale al 24 giugno: giorno in cui sono state prodotte le simulazioni.
  • Linea continua arancione: scenario in RIBASIM con valori di portata in uscita dai grandi laghi del 23 giugno considerate costanti per i giorni successivi e derivazioni al 100 %.
  • Linea tratteggiata arancione: scenario in RIBASIM con valori di portata in uscita dai grandi laghi del 23 giugno considerate costanti per i giorni successivi e derivazioni al 90%.
  • Linea puntinata arancione: scenario in RIBASIM con valori di portata in uscita dai grandi laghi del 23 giugno considerate costanti per i giorni successivi e derivazioni all’80 %.
  • Linea continua blu: dati osservati fino al 26 giugno.

Deflusso totale laghi 23 giugno 2022: 446 m3/s

  • Lago Maggiore: 138 m3/s
  • Lago di Como: 163,5 m3/s
  • Lago d’Iseo: 53,9 m3/s
  • Lago d’Idro: 20,5 m3/s
  • Lago di Garda: 70 m3/s
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