Politica
24 Giugno 2022
Una lettera di Tommaso Mantovani, docente e consigliere comunale, al ministro dell'Istruzione

Maturità. “Caro Bianchi, sulle tracce serviva più coraggio”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Referendum. Camusso: “Serve una nuova stagione dei diritti”

“Serve una nuova stagione dei diritti – ha esordito la senatrice – che devono tornare a essere di tutti, universali, altrimenti si trasformano in privilegi. In quest’ottica i referendum sono uno strumento essenziale per valorizzare il meccanismo centrale della partecipazione”

Per il centrodestra la sanità pubblica è un bene?

Mi auguro che gli amministratori della città capoluogo, che col loro voto hanno espresso implicitamente la richiesta contraddittoria di più prestazioni e contemporaneamente meno spesa, possano chiedere al Governo di rivedere lo scempio svolto sulla Sanità Pubblica

Via Favero, una prima vittoria per la città

La recente decisione del Tribunale di Ferrara, che ha disposto il blocco immediato dei lavori edilizi sull’area, rappresenta un passaggio cruciale e molto atteso in una vicenda lunga e controversa

Cittadini del Mondo: “Sorpresi dalle parole del sindaco”

Le parole del sindaco Alan Fabbri hanno "sorpreso" Cittadini del Mondo perché "non solo sono in contraddizione con quanto ci è stato espresso il 22 aprile dall’assessora Coletti, ma anche con il futuro prossimo della nostra città"

Ruspa show. La Procura chiede un anno per l’ex vicesindaco Lodi

La Procura di Ferrara ha chiesto la condanna a un anno per l'ex vicesindaco Nicola Lodi, finito a processo per il ruspa show del 2 ottobre 2019 quando, con tanto di giornalisti al seguito, la nuova amministrazione leghista decise di sgomberare il campo nomadi di via delle Bonifiche

di Tommaso Mantovani* 

No, egregio ministro P. Bianchi: le tracce della prima prova delle superiori non erano “tutte bellissime”.

Capisco e condivido, a volte, il bisogno di motivare, di mostrarsi “ottimisti”. Ma questa è la visione dei manager, degli imbonitori che devono vendere qualcosa che ha un prezzo. O quella del mondo agonistico, troppo legata al risultato, a tutti i costi. Non può essere quella di una istituzione educativa e culturale come la Scuola, rivolta alla cura e alla formazione dell’essere umano, fin dai tempi di Aristotele.

Se mai, dovremmo trasmettere la metodologia scientifica della ricerca, lo spirito critico dell’analisi. Anche l’umanità e l’intelligenza delle emozioni e dei sentimenti.
Non il plagio, i facili entusiasmi, il culto dell’apparenza. Avere o Essere, si chiedeva Fromm.

Da anni continuo a chiedermi che cosa c’entrino le metodologie aziendali e del marketing nella scuola pubblica: come lo misuriamo il “bilancio attivo”? Con il numero di iscritti? Con la media generale dei voti? Per quelli, basta essere di manica larga e garantire la promozione facile.
Ma, mi chiedo, le superiori devono essere un diplomificio?

Sono anni irripetibili questi dell’adolescenza e dell’età evolutiva in generale, in cui hanno fondamento il carattere e la sensibilità culturale di ciascuno di noi. Perché anteporre la propaganda, la “motivazione”, come in qualsiasi prodotto da vendere?

La scelta delle tracce mi è sembrata rivolta ad evitare polemiche sulla scelta dei titoli, più che ad una vera prova delle capacità critiche e di rielaborazione di uno studente arrivato alla fine di un percorso culturale, di 4/5/6 anni…

So perfettamente che in Italia abbiamo la polemica e il ricorso facile. Capisco benissimo che dopo due anni di esami condizionati dalla pandemia, si presti il fianco a qualsiasi critica. Come la mia :).

Ma un po’ più di coraggio, signor ministro, andrebbe trasmesso ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. Non in modo ostentato e teatrale, come nel bullismo che cerchiamo di combattere ogni giorno. Semplicemente, dimostrando che non è sempre la soluzione migliore evitare ogni possibile conflitto.

E decidendo con chiarezza se si vuole la cosiddetta e sbandierata “meritocrazia”.
O se sia più giusta, come ritengo, una scuola vista come antidoto alla superficialità, alla omologazione, alla quantificazione. Come purtroppo vorrebbero fare le prove Invalsi e i Rapporti di autovalutazione, voluti dai renziani e mirati alla creazione di tanti diplomifici. Per di più, in contraddizione con gli stessi principi di personalizzazione e individualizzazione dei programmi, dell’accoglienza e dell’inclusione, divenuti obiettivi imprescindibili negli ultimi trent’anni…

Quindi, signor ministro, togliamo il manto di retorica e di propaganda alla schizofrenia inevitabile che c’è in Italia, tra “scuola selettiva” e “scuola relazionale”. Questa sfida, come insegnanti, la accettiamo ogni giorno, in una dialettica tipica della complessità. Che non si può risolvere nella visione di ragazzi e genitori come clienti da accontentare comunque, perché la Scuola sarebbe un “servizio” e “il cliente ha sempre ragione”…

Firmato: un docente con 20 anni di servizio. Contrastivo e disfunzionale.

*Tommaso Mantovani è docente e consigliere comunale del M5S a Ferrara. 

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com