“La vedova allegra”, perché era sempre sorridente e felice. Così i compagni di squadra di Denis Bergamini, dopo la sua morte, chiamavano la sua ex fidanzata, Isabella Internò, oggi imputata per l’omicidio del calciatore avvenuto nel novembre del 1989 in provincia di Cosenza.
A raccontarlo, nell’udienza di ieri, giovedì 23 giugno, alla corte d’assise cosentina, è stato Giuseppe Maltese, ex massaggiatore della squadra e amico di Bergamini. Sempre Maltesi ha raccontato di aver trovato Bergamini molto pensieroso nel suo ultimo giorno di vita, sia in camera, che quando lo portò al cinema, che dentro il cinema, dove, nonostante lui frequentasse la sala da molti anni ormai, a un certo punto gli chiese dov’era il bagno.
Maltese ha raccontato anche che si recò all’obitorio e notò che il volto di Denis era perfettamente integro, tranne un leggero graffio sul sopracciglio destro e un bernoccolo sulla tempia destra. Si interessò ai vestiti, che non si trovavano, ma venne invitato a farsi gli affari propri. Poi il giorno dei funerali, insieme alla squadra c’era anche la Internò che piangeva, spuntò un sacco della spazzatura, con dentro delle scarpe di Bergamini. La ragazza, ha detto il teste, smise di piangere e chiese di averle, ma poi, dopo averne visto il modello cambiò idea.
L’altro testimone, Francesco Marino, ex compagno di squadra di Donato ha raccontato che dopo la morte del centrocampista argentano ricevette una telefonata al motel Agip dove alloggiava la squadra, nella cabina telefonica, come accadeva al tempo. Nel tragitto tra la sua camera e la cabina incontrò Gigi Simoni, il portiere, che gli disse che era successa una tragedia. Al telefono c’era Isabella Internò: gli disse, con voce molto calma, che Denis si era suicidato, descrivendo la scena del tuffo al passaggio del camion. Non sa spiegarsi perché la donna lo chiamò. Sempre Marino ha confermato che l’ultimo giorno di vita di Bergamini, la mattina, incrociò Internò, le chiese come stava e lei rispose che sapeva che era stata lasciata e che doveva rifarsi una vita, ma era difficile.
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