Economia e Lavoro
23 Giugno 2022
Le Rsu comunali preoccupate per il quadro che si è venuto a creare: "Bisogna prendersi cura di tutto questo, perché è troppo facile non nutrire una pianta e poi estirparla perché sta morendo"

Caos servizi educativi e scolastici. La denuncia: “Mancano insegnanti e non solo”

di Redazione | 3 min

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Non tende a placarsi l’emergenza personale per i servizi educativi e scolastici del Comune di Ferrara, ogni giorno impegnati nel campo dell’educazione delle persone minorenni della nostra città e delle politiche a sostegno delle loro famiglie.

A denunciare la preoccupante situazione sono le Rsu comunali, che spiegano come a oggi “mancano insegnanti, personale ausiliario, coordinatori, personale amministrativo e anche il dirigente del servizio che, dopo un anno alla guida del servizio, è ora ‘passato’ alla Provincia ed è in comando al Comune di Ferrara per soli due giorni a settimana”.

“Il personale inadeguato, come definito dal direttore generale (Mazzatorta), in questi ultimi due anni – aggiungono – si è trovato in prima linea ad affrontare situazioni lavorative al limite: docenti di nidi e scuole d’infanzia, che hanno dovuto fare doppi turni di lavoro di nove ore frontali con i bambini perché non venivano assunte supplenti a coprire le malattie delle colleghe, i permessi per L.104, i congedi parentali per malattia dei figli”.

Le Rsu proseguono: “Nelle sezioni di nidi, isolate in ‘bolle’, a causa delle procedure anti-Covid, lavorava in solitaria un insegnante con 12-18 bambini al pomeriggio tra le 14 e le 17 (con rischio per la sicurezza dei bambini al momento del risveglio e del cambio in bagno). Per le scuole materne vale lo stesso ragionamento. Bambini fragili, certificati per disabilità, sulle cui sezioni tardava ad essere assegnato l’educatore di sostegno o veniva assegnato per un numero di ore insufficiente”.

“Spesso – vanno avanti – il personale docente e non docente si è trovato a doversi arrangiare di fronte a situazioni complesse, anche perché il numero dei coordinatori si è ridotto e i loro compiti sono stati smistati tra quelli rimanenti, che con la pandemia hanno avuto un ulteriore carico
di mansioni burocratiche da gestire”.

In più, la mancanza di personale amministrativo ha significato “l’arenarsi di tante pratiche: tra le altre quelle per l’acquisto di materiale didattico di uso comune come tempera, colla, fogli e libri” e il turnover dei dirigenti “due in due anni, uno dei quali – spiegano provvisorio a tempo ridotto fino alla fine di settembre, non è certo rassicurante: chi si assumerà la responsabilità di guidare una realtà così complessa?”.

“Se aggiungiamo – evidenziano – la mancata volontà di stabilizzare il personale docente che, pur essendo assunto a tempo determinato, ha in questi anni garantito il funzionamento dei servizi e le condizioni precarie e non dignitose nelle quali versa il personale non docente assunto tramite agenzia interinale, il quadro diventa completo”.

Le Rsu del Comune di Ferrara concludono: “La trascuratezza nei confronti di un servizio così importante per la crescita e il benessere psicofisico delle nuove generazioni (che peraltro sappiamo essere provate da due anni di pandemia) a cosa porterà anche in termini di ricaduta sociale nel futuro prossimo? Bisogna prendersi cura di tutto questo, perché è troppo facile non nutrire una pianta e poi estirparla perché sta morendo”.

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