
Leonello Bolognesi
di Giada Magnani
Argenta. Prima di lui, nella speciale classifica dei cittadini più longevi d’Italia, c’è un tal Tripolino Giannini classe 1913 di Cecina. Ma a insidiargli il titolo ce la sta mettendo tutta un argentano: Leonello Bolognesi che venerdì scorso, 17 giugno, ha salutato le sue 107 primavere essendo nato nel 1915.
Un ambito traguardo quello che sta cercando di raggiungere nonno Lello, che già era stato tagliato da un certo Antonio Todde, di Tiana (Sardegna), ma deceduto nel 2002 alla veneranda età, praticamente irraggiungibile ai comuni mortali, di 112 anni. Ebbene in questo contesto in onore del Matusalemme locale, alla Casa di riposo per anziani Rsa “Beneficenza Manica” di Argenta, dove è ospite, è stata organizzata una grande festa, per celebrare l’evento più unico che raro.
Tra l’altro colpito dal Covid due anni fa, Leonello è riuscito a vincere la malattia e a sopportare senza alcun effetto collaterale l’iniezione di quattro dosi di vaccino antipandemico. Un periodo buio comunque questo, alla pari di due guerre mondiali che ha attraversato da bambino e da giovane, del duro lavoro nei campi e di tanti sacrifici. Attorniato dall’affetto dei suoi cari, le due cugine, dell’assessore alla Cultura del Comune di Argenta, Delia Forte, delegata dal sindaco Andrea Baldini, dalla vice presidente di Coop Serena, Chiara Bertolasi, che gestisce la struttura, dal coordinatore e dirigente in loco Stefano Montagnani, dagli amici e dal personale, ha brindato, soffiando sulle simboliche candeline di una maxi torta che ha molto gradito gustandone una fetta extra large.
Un modo insomma per significare che nonostante tutto, e gli acciacchi dell’età che si fanno sempre più sentire, “la vita continua” come è stato detto dai presenti.
Un super nonno che, celibe e senza figli, è oramai divenuto un personaggio storico. Trasferitosi al Manica dal settembre 2012, è originario di S.M. Codifiume, dove è venuto alla luce, è cresciuto e ha abitato sino ad allora in via Fascinata. “Gli piace stare in compagnia ed è cordiale con tutti – spiega Montagnani – è timido e gentile”. Durante la festa è emerso un toccante particolare della sua esistenza: “Spedito al fronte, durante la campagna di Russia – ha raccontato una nipote – dove poi per otto anni risultava disperso, è sopravvissuto al freddo per merito di una cavallina che si stendeva vicino a lui per scaldarlo”.
Ai tanto auguri ricevuti, ora si aggiungono quelli della nostra redazione: “Buon Compleanno Leonello: anche noi tifiamo per te”.
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