Cento
6 Giugno 2022
L’iniziativa si tiene a XII Morelli. Arcigay: “Apertura importante nei confronti dei fedeli e di tutte le persone Lgbti+”

Una veglia di preghiera in chiesa per le vittime dell’omotransfobia

di Redazione | 2 min

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XII Morelli. Una veglia di preghiera a sostegno delle vittime dell’omotransfobia. È quella che si terrà nella chiesa di XII Morelli, frazione di Cento grazie al parroco don Paolo Cugini.

Quella di XII Morelli è la conclusione di un percorso di veglia partito il 15 maggio e che ha interessato tante parrocchie cattoliche e chiese evangeliche sparse in tutt’Italia, in Spagna, in Francia, a Malta e in Olanda.

Dal 2007 in tutto il mondo molte comunità cristiane e i cristiani Lgbt si mobilitano in occasione del 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia (Idahot), per ricordare le vittime della violenza dell’omo/bi/transfobia.

“Dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà” (2Cor 3, 17) sarà l’invito che quest’anno unirà le tante veglie ecumeniche e i culti domenicali.

Il lungo viaggio è partito il 15 maggio in contemporanea a Hoorn in Olanda, ad Albano Laziale (Roma), a Rimini e a Napoli.

In questi giorni le veglie da parte di varie confessioni si sono moltiplicate in Italia, da Venezia a Montesilvano (Pescara) a Palermo, Parma e Torino.

Il cammino, dopo aver fatto tappa in diverse parrocchie a Genova, Parma, nei templi valdesi di Firenze, di Lucca, nella chiesa evangelica Battista di Cagliari e in quella di Milano in via Pinamonte, si concluderà il 9 giugno a partire dalle 21 proprio a XII Morelli, nella diocesi di Bologna, dove porteranno la loro testimonianza anche una coppia di genitori cattolici con figlio gay, protagonisti del libro a più voci “Genitori Fortunati. Vivere da credenti il coming out dei figli LGBT+” (editrice Effatà, 144 pagine).

Dal 2013 ad oggi sono 1.384 le vittime dell’omotransfobia registrate in Italia, di cui 148 già quest’anno.

A commentare la notizia è Arcigay di Ferrara, che parla di “un gesto di grande importanza, di conciliazione e accoglienza nei confronti di tutte le persone Lgbti+ che ancora oggi subiscono atti di violenza e discriminazione”.

Per la presidente Manuela MAcario si tratta di “un’occasione significativa per dimostrare d’innanzi all’intera comunità di fedeli, la Fratellanza e il senso di comunanza che lega alla comunità religiosa anche le persone d’identità Lgbti+”.

“In una società che purtroppo ancora oggi vede molte confessioni religiose organizzare veglie di preghiere di riparazione rispetto all’essere omosessuali, arrivando a concepire l’omosessualità come una colpa grave da espiare e un torto grave commesso ai danni della società – conclude -, avere notizia d’iniziative come queste che, diversamente da quest’ultima odiosa prassi, si stringono nella lotta contro ogni forma d’odio (come appunto quelle che derivano dall’omotransfobia), testimoniano un’apertura importante nei confronti dei fedeli e di tutte le persone Lgbti+ e un approccio etico autenticamente umano e amorevole da parte della chiesa cristiano-cattolica”.

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